Unicef, allarme smog per bambini e adolescenti
Pubblicato dall’Unicef il rapporto “Inizi senza fiato: l’impatto allarmante dell’inquinamento dell’aria sui bambini in Europa e nell’Asia Centrale”. Il lavoro, in lingua inglese, analizza l’impatto dello smog sui bambini.
Dal report emerge come, nel 2019, in 52 Paesi di Europa e Asia centrale siano morti più di 5800 bambini e adolescenti per cause riconducibili all’inquinamento ambientale. Tenendo in considerazione malattie non mortali, ricoveri e disabilità, il numero di individui colpiti è destinato ad aumentare. L’85 per cento di under20, inoltre, è morto prima del compimento del primo anno di vita.
Si legge ancora nel documento: «i bambini sono maggiormente esposti all’inquinamento ambientale perché respirano due volte più velocemente, spesso a bocca aperta, assorbendo più inquinanti. Sono più vicini al suolo, dove l’inquinamento va a depositarsi. Inoltre il loro cervello, i loro polmoni e altri organi sono esposti a infiammazioni e danni in un periodo di rapido sviluppo».
Le cause dell’inquinamento
Il documento mette in evidenza come l’inquinamento dell’aria – PM 2.5 e 10 ovvero particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale a 2.5 e 10 millesimi di millimetro (comunemente chiamate polveri sottili) siano in gran parte causate da pratiche residenziali e commerciali, tra cui l’utilizzo di combustibile fossile.
«Tra i bambini l’inquinamento dell’aria provoca tassi più elevati di asma, bronchite, infiammazione delle vie respiratorie e degli occhi. L’esposizione precoce e frequente dei bambini all’inquinamento dell’aria ha inoltre conseguenze a lungo termine come malattie polmonari, cardiovascolari, cancro ai polmoni, impatto sullo sviluppo neurologico».
L’appello ai governi
Il report si chiude con un appello ai Governi dei Paesi di Europa e Asia centrale affinché vengano istituiti sistemi di monitoraggio di qualità dell’aria nelle vicinanze di scuole e rendere noti i livelli di inquinamento atmosferico; un crescente impegno anche in termini economici per intraprendere azioni volte a migliorare la qualità dell’aria e mantenere, rafforzando anche le politiche legate all’efficienza energetica e l’utilizzo delle energie sostenibili.
Emanuele Boi