Comunicazione e disabilità: la ricerca di un linguaggio appropriato
L’Ordine dei Giornalisti ha deciso di introdurre un apposito corso di aggiornamento deontologico riguardante la comunicazione sulla disabilità. L’iniziativa è stata presentata anche al ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa e assicurato l’impegno per promuovere l’utilizzo di un linguaggio corretto e adeguato.
Un vademecum con glossario e un corso on demand
In occasione dell’incontro con il ministro, Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti ha illustrato le iniziative che saranno portate avanti dal Coordinamento per le Pari Opportunità del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Questi porteranno alla realizzazione e alla successiva pubblicazione, indicativamente è prevista per ottobre, di un vademecum con glossario sul linguaggio legato alla disabilità. Della realizzazione se ne occuperanno i giornalisti Claudio Arrigoni, Antonio Giuseppe Malafarina e Lorenzo Sani.
Annunciato anche un corso on demand riservato ai giornalisti che verrà pubblicato sulla apposita piattaforma di formazione.
Presentato anche il National center on disability and journalism, tra le massime autorità sul linguaggio a livello internazionale. Questa istituzione ha realizzato e reso disponibile sul proprio sito web la “Disability Language Style Guide”, ovvero un glossario che raccoglie tutte le parole inerenti la disabilità.
Nel 2021 la Media and Associations Relations di Intesa San Paolo ha preso ispirazione dalla guida del centro americano che ne ha concesso i diritti di traduzione. Il lavoro di Intesa San Paolo, intitolato “Le parole giuste. Media e persone con disabilità” è stato integrato e verificato nei contenuti dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità e da Anffas – Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.
Uno strumento ancora attuale
I recenti casi “Concita De Gregorio” o quello “Estate in diretta”, in cui termini legati alla disabilità sono stati utilizzati impropriamente o con superficialità (nel programma di Rai 1, ad esempio, raccontando la drammatica vicenda dello stupro di Palermo si è parlato di autismo di gruppo) risulta ancora attuale e necessario uno strumento che favorisca una diffusione della corretta cultura della disabilità e l’attenzione verso la terminologia. In chiusura Malafarina ricorda il “Decalogo della buona informazione sulla disabilità” redatto da Franco Bomprezzi e consultabile su Superando.it.
La Carta di Olbia
Anche in Sardegna il tema del linguaggio sulla disabilità riscontra particolare attenzione tra i giornalisti. Nel 2019, ad esempio, durante una conferenza che ha visto tra i partecipanti l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e “Giulia Giornaliste” ha preso vita “La Carta di Olbia”, ispirata alla Convenzione Onu sui diritti della persona con disabilità e volta a colmare un gap normativo del codice deontologico che prima di allora non si era mai occupato dell’argomento.
Nel 2022, inoltre, si è tenuto un corso di aggiornamento dal titolo “Per un linguaggio giornalistico inclusivo e rispettoso delle identità e dei diritti delle persone con disabilità”. Anche in questa circostanza Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, ha spiegato come sia «necessario riunire esperti e scrivere un decalogo sulla comunicazione che non offenda in alcun modo quanti appartengono alla sfera della disabilità».
Emanuele Boi