Museo Omero, ora arriva Barbie non vedente
La Barbie del museo Omero avrà una gamba bionica e si muoverà all’interno di una “Dream House super accessoriata per l’autonomia domestica di persone cieche e ipovedenti. Non è la prima volta che il giocattolo di punta della Mattel approda al museo di Ancona: già prima dell’uscita del film che ha sbancato il botteghino, la bambola icona di stile era stata protagonista di una mostra itinerante intitolata ˈLa cultura della plastica: arte, design, ambienteˈ, sviluppata nell’installazione multisensoriale di Fabio Fornasari, artista che, insieme all’ideatore Andrea Socrati, si è occupato anche di questo nuovo progetto.
«La Dream House della Barbie è un oggetto potente – spiega Fabio Fornasari – perché racconta gli oggetti che sono entrati nella casa e nel mondo di Barbie e che – tra l’altro – sono gli oggetti che abbiamo tutti noi nelle nostre case. Questa iniziativa significa esplicitare i contenuti, fare in modo che una persona si avvicini e capisca come sono fatte le cose. Insomma, è un gioco narrativo».
Educare i bambini ipovedenti all’autonomia
«È una multi sensorialità associata alle informazioni utili per comprendere come è fatta e che funzioni abbia la Dream House» continua Fornasari. «Quella che presenteremo sarà una Barbie con una gamba bionica già prodotta dalla Mattel, a cui però noi abbiamo aggiunto l’idea che potesse essere non vedente. Con sé, ha una miniatura della Dream House».
I bambini potranno quindi esplorare il mondo di Barbie trovando al contempo elementi in cui riconoscersi e a cui fare riferimento nella vita di tutti i giorni, costruendo una propria autonomia spaziale e domestica. Insomma, giocare non è mai stato così istruttivo.
Roberta Gatto