21 settembre, Giornata mondiale dell’Alzheimer
Si celebra il 21 settembre la Giornata mondiale dell’Alzheimer. Istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alzheimer’s disease International, la giornata intende sensibilizzare sulle iniziative dedicate alla conoscenza e la diffusione di informazioni sulla malattia.
L’Alzheimer, cosa è
L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo. Si stima che colpisca il 5 per cento della popolazione al di sopra dei 65 anni e circa il 20 per cento degli ultra ottantacinquenni. Esistono tuttavia casi in cui si registra un esordio precoce intorno ai 50 anni di vita.
La patologia si caratterizza per un percorso degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio) arrivando a compromettere l’autonomia e la capacità di compiere le attività quotidiane.
Il simbolo della giornata è il “non ti scordar di me”, fiore caratterizzato dal colore viola.
Alcuni dati
Secondo il Rapporto Mondiale Alzheimer elaborato da Alzheimer’s Disease International, si contano nel mondo circa 55 milioni di persone con una forma di demenza. Questi numeri però sono destinati a salire. Entro il 2030, infatti, si stima che le persone affette da demenza diventeranno 78 milioni, per arrivare a 139 milioni entro il 2050. Questi dati portano a ipotizzare che i costi associati alla demenza passeranno da 1.3 trilioni di dollari del 2019 a 2.8 trilioni di dollari entro il 2030.
Secondo le stime dell’Osservatorio demenze dell’Istituto Superiore di Sanità, il nostro Paese conta circa 1 milione e 100mila persone che soffrono di demenza (di cui circa 600mila malati di Alzheimer, circa il 50-60 per cento) e 900mila con un disturbo neuro cognitivo minore.
I costi legati alla malattia, invece, sono stimati in 15.6 miliardi, di cui l’80 per cento sostenuti direttamente dalle famiglie dei pazienti. Ed è proprio questo il motivo per cui l’Intergruppo Parlamentare “Alzheimer e Neuroscienze” ha tra i suoi obiettivi il favorire lo stanziamento di risorse dedicate a diagnostica e trattamento dei pazienti, creando nuovi percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali a livello regionale e locale e il rifinanziamento per il prossimo triennio del Fondo per l’Alzheimer e le demenze istituito nel 2020.
Il Report
Il World Alzheimer Report 2023 mette in evidenza come i fattori di rischio comprovati per la demenza siano 12. Nello specifico, l’inattività fisica, il fumo, l’eccessivo consumo di alcol, le lesioni alla testa, i contatti sociali poco frequenti, l’obesità, l’ipertensione, il diabete, la depressione, i disturbi dell’udito insieme a scarsi livelli di istruzione e all’esposizione all’inquinamento atmosferico.
Nella nota di Alzheimer Italia si legge: «i singoli individui possono certamente attuare cambiamenti nello stile di vita per ridurre o rallentare la possibilità di sviluppare la demenza, ma sono i Governi ad avere la fondamentale responsabilità di rendere la riduzione del rischio un elemento centrale dei piani nazionali per la demenza». E ancora, «servono campagne di sensibilizzazione e informazione, ma anche iniziative per combattere alla radice i fattori di rischio […]».
Secondo Alzheimer Italia infatti, con adeguate strategie di riduzione del rischio e di supporto alla popolazione, nel nostro Paese si potrebbero prevenire o rallentare più di 900mila su 2milioni e 300mila casi di demenza previsti entro il 2050.
Emanuele Boi