Le scuole italiane ancora poco inclusive
Una storia di emarginazione che evidenzia ancora una volta la necessità di abbattere le barriere architettoniche e in particolar modo nelle scuole. Arriva da Palermo e a raccontarla è la madre di Chiara, una ragazzina di dodici anni con tetraparesi spastica.
La vicenda
Cinzia, madre di Chiara la racconta così: «l’ascensore era guasto e dal primo settembre abbiamo chiesto l’intervento per il ripristino. I tecnici sono arrivati una prima volta quando ha riaperto la scuola e mia figlia è stata costretta a fare lezione in teatro, al piano terra, seguita solo dagli insegnanti di sostegno e gli assistenti all’autonomia». Difficoltà quindi anche nel relazionarsi con i compagni di classe: «può stare in compagnia di alcuni compagnetti, appena tre, solo per un’ora al giorno».
Alla denuncia della donna segue la replica della preside Ivana Corvaia che spiega: «il contratto fra ditta di manutenzione degli ascensori e il Comune era scaduto. La scuola ha quindi provveduto a far riparare l’ascensore utilizzando i fondi straordinari del Comune. Inoltre la scuola non dispone di aule al piano terra e non è stato possibile trasferire la classe nelle more della riparazione del guasto». Secondo quanto riferito dal dirigente scolastico l’ascensore è perfettamente funzionante e Chiara può tornare in classe con i suoi compagni.
Le scuole in Italia, troppe inaccessibili
Seppur risolta, la vicenda riaccende i fari sul tema dell’accessibilità nelle scuole in Italia. Secondo un report dell’Istat, infatti, nell’anno scolastico 2021 – 2022, alla luce di 316mila alunni con disabilità iscritti, solo una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria.
Nel Mezzogiorno sono accessibili solo il 31.8 per cento delle scuole contro il 39.5 per cento del Nord Italia. Tra le barriere architettoniche più diffuse si trovano l’assenza di un ascensore o un ascensore adeguato al trasporto di persone con disabilità (45 per cento); l’assenza di servoscala interno (31 per cento) o di bagni a norma (24 per cento).
Va ricordato come le barriere architettoniche sono fattori che impediscono ad ambienti e più in generale interi edifici di essere perfettamente accessibili e fruibili. Entrano in campo quindi anche gli ausili senso-percettivi indirizzati all’orientamento degli alunni con disabilità sensoriali all’interno degli istituti. Nello specifico solo il 16 per cento delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia mentre solo nell’1.5 per cento delle scuole sono presenti mappe a rilievo e percorsi tattili, necessari agli studenti ciechi o ipovedenti.
Emanuele Boi