Gaza, urgenti corridoi umanitari per persone con disabilità
La situazione umanitaria nella striscia di Gaza è resa ancora più drammatica dalla presenza di persone con disabilità. Per questo la Fish, insieme a tutte le associazioni a essa aderenti chiede l’apertura urgente di corridoi umanitari accessibili alle persone con disabilità.
Sono ben 50mila le persone a Gaza con una disabilità motoria o sensoriale, psichico o relazionale costituendo circa il 2,4 per cento della popolazione, di cui più di un quinto bambini.
Stando alle statistiche ufficiali del Palestinian Census Bureau, la maggior parte ha meno di 40 anni e centinaia di civili hanno acquisito una disabilità in seguito alle azioni di guerra.
Corridoi essenziali
Come si legge nella nota della Fish, i corridoi «sono essenziali per garantire alle persone con disabilità l’accesso alle risorse vitali, come cure mediche, assistenza sanitaria e supporto sociale». Secondo il rapporto del Palestinian Census Bureau «non si è riusciti a fornire rampe o ascensori sufficienti in molti edifici dell’enclave. Le politiche di Israele, insieme al fallimento delle autorità del Movimento islamico di resistenza nell’affrontare la mancanza di accessibilità in tutta Gaza e il diffuso stigma, contribuiscono a rendere la vita estremamente difficile alle persone con disabilità».
Le richieste della Fish
«Ci confronteremo da subito con la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e con il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani per prestare la massima collaborazione nella realizzazione di percorsi in grado, quanto prima, di accogliere le persone con disabilità e le loro famiglie costrette a fuggire» conclude la nota presentata dalla Fish Onlus al Governo. Che ricorda come «il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle persone con disabilità, deve rimanere al centro di qualsiasi sforzo per risolvere il conflitto in corso».
Roberta Gatto