Maxi taglio al fondo per la disabilità: 350 milioni in meno per i prossimi due anni
Si prospettano tempi bui per il mondo della disabilità. Con il maxi taglio ai fondi per l’inclusione previsti dalla nuova legge di bilancio, il Governo sembra non essere riuscito a mantenere quanto promesso soltanto tre giorni fa: la nuova manovra inviata in Parlamento prevede un finanziamento di soli 231,8 milioni l’anno. In pratica, circa la metà di quanto ci si aspettava. Quanto promesso dalla ministra Alessandra Locatelli circa il ripristino delle risorse per un ammontare di 581,8milioni per il biennio 2024-25 e addirittura 666 milioni nel 2026 è stato del tutto inatteso.
Il fondo, stando all’articolo 40 della manovra, vedrà un incremento di 85milioni solo a partire dal 2026, con una riduzione di quasi 400milioni per i prossimi due anni. Ma non è finita: a rischio anche i progetti per l’autonomia e la cura delle persone con disabilità.
Accorpamento selvaggio
Al nuovo fondo si affianca purtroppo anche l’abrogazione di altre quattro voci di spesa: il Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità (nato con la manovra per il 2022), quello per l’inclusione delle persone con disabilità (creato nel 2021), quello per il caregiver familiare (inserito nella manovra del 2018) e il Fondo per l’inclusione delle persone sorde (manovra del 2019). Dall’anno prossimo rientreranno dunque in un unico strumento che dovrà occuparsi di inclusione lavorativa, turismo accessibile, iniziative per le persone autistiche e di “progetti sperimentali per la diffusione di servizi di interpretariato in lingua dei segni“. L’accorpamento non fa certamente bene alle persone con disabilità e a chi si preoccupa delle loro necessità.