Valutazione della disabilità, approvati due decreti legislativi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato due decreti legislativi fondamentali per la riforma della disabilità prevista dalla legge delega. I due nuovi decreti prevedono ora una semplificazione delle procedure per l’accertamento iniziale della disabilità. In pratica, si passa a una valutazione multidimensionale guardando non alla condizione, ma alla persona nella relazione con l’ambiente. La sperimentazione parte nel 2025.

Gli ultimi due schemi di decreto legislativo relativi alla delega sulla riforma della disabilità è stata licenziata a fine 2021 (legge 227/2021). Gli ultimi due decreti diventano fondamentali perché uno va a ridisegnare l’intero impianto della definizione e certificazione della condizione di disabilità (dalla valutazione di base agli accomodamenti ragionevoli) fino ad arrivare alla valutazione multidimensionale che sarà la premessa per l’elaborazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.

L’altro decreto istituisce la cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni in favore delle persone con disabilità.

I due decreti
Uno schema di decreto legislativo istituisce un’apposita Cabina di regia per individuare il procedimento per la determinazione dei livelli essenziali della protezione in favore delle persone con disabilità. Della Cabina di regia fanno parte (quali componenti permanenti), oltre al ministro per le Disabilità con funzioni di Presidente, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ministro della Salute, il ministro dell’Istruzione e del Merito, il ministro dell’Economia e delle Finanze, il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie o loro delegati. A tutti questi si aggiungono un delegato della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, il presidente della Conferenza delle Regioni, il presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, o loro delegati, e i presidenti delle Federazioni maggiormente rappresentative delle Associazioni in materia di disabilità.

Il decreto sulla valutazione di base

Il decreto sulla valutazione di base e sulla valutazione multidimensionale prevede innanzitutto la riunificazione e la semplificazione degli accertamenti esistenti. Vi è infatti quello per l’accertamento dell’invalidità civile, dell’handicap e della disabilità ai fini lavorativi e rientrano in una definizione omnicomprensiva della condizione di disabilità. Definita quindi la valutazione multidimensionale della disabilità per la realizzazione del progetto di vita individuale. Questo processo si caratterizza da una netta distanza concettuale rispetto a quello primario della valutazione di base.

Cosa significa? Mentre la valutazione di base ha come oggetto proprio l’oggettiva considerazione della condizione di disabilità, la valutazione effettuata dalle unità multidisciplinare pone la centralità della persona con disabilità nel quadro del sistema dei sostegni. E questo avviene attraverso una valutazione che coinvolge la persona a tutto tondo, nella sua proiezione relazionale con l’ambiente e la comunità sociale e politica di riferimento. Per dare effettiva attuazione e concretezza al progetto individuale è prevista la figura del “referente per l’attuazione del progetto individuale” che avrà il compito di curare la realizzazione del progetto e dare impulso all’avvio dei servizi, degli interventi e delle prestazioni in esso previsti.

2025, anno della sperimentazione
Il 2025 sarà dedicato alla fase di sperimentazione della valutazione di base e del nuovo modello di valutazione multidimensionale e dell’elaborazione del progetto individuale con connesso budget di progetto. Nelle intenzioni del Governo nazionale, la riforma vuole introdurre un progetto di vita, così da valutare le disabilità e garantire una presa in carico completa della persona, dal punto di vista sanitario, socio sanitario e sociale consentendo di superare le estreme frammentazioni di prestazioni, servizi e misure. Non solo: si pensa anche alla riforma del sistema di valutazione dell’invalidità civile, fondamentale per semplificare e sburocratizzare gli attuali percorsi complessi, eliminando così le ripetute visite di controllo per ottenere certificati e visite mediche in tempi più accettabili. La sperimentazione parte dal 1° gennaio 2025 (per dodici mesi) anche in previsione della possibilità di intervenire con un correttivo entro i successivi ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo. Per questo sono stati stanziati 50 milioni di euro per l’anno 2025 intese come risorse integrative e aggiuntive rispetto alle risorse già destinate a legislazione vigente così da sperimentare prestazioni e servizi personalizzati che poi confluiscono nel budget di progetto. La delega sancisce il principio di non regressione a protezione dei diritti acquisiti.

Bachisio Zolo

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