Proroga fino al 2025 per il Bonus Barriere architettoniche
Il Bonus barriere architettoniche è stato prorogato fino al 2025. Indirizzato ai contribuenti che effettuano lavori e interventi per eliminare le barriere fisiche presenti negli edifici e nei condomini del nostro territorio nazionale, il provvedimento prevede sostanziosi sconti fiscali da parte dello Stato. In pratica, si può arrivare a coprire fino al 75 per cento dell’intero costo dell’intervento, mentre il valore in denaro può arrivare a un massimo di 50mila euro a seconda della tipologia di immobile su cui si va a intervenire.
Nei condomini
Rientrano nell’agevolazione i lavori per la realizzazione di elevatori esterni, per l’installazione di ascensori e montacarichi e per la sostituzione di gradini con rampe. Queste indicazioni valgono sia per le unità abitative singole, sia per le decisioni prese a livello condominiale (dove serve l’approvazione della maggioranza dei partecipanti all’assemblea comune, sempre che rappresenti almeno 1/3 del valore complessivo dell’edificio espresso in millesimi).
Come incassare lo sconto del Bonus
Per poter usufruire del 75 per cento del rimborso, occorre aver presentato il titolo edilizio entro lo scorso febbraio 2023, mentre si scende al 50 per cento e al 36 per cento negli altri casi previsti dalla normativa. Infatti, non si considerano solo i tempi di realizzazione dell’opera, ma anche la tipologia di edificio entro cui viene realizzata.
Nella nuova proroga, rientrano nello sconto statale anche gli impianti tecnologici e di robotica capaci di agevolare la fruizione degli spazi interni allo stabile per le persone portatrici di handicap.
Ma come incassare il Bonus barriere architettoniche? La scelta più comune è quella di detrarre l’importo dall’Irpef ripartendolo in cinque quote annuali di pari importo. Ma c’è anche chi decide di optare per lo sconto in fattura, mentre risultano sempre meno numerosi i cittadini che scelgono di usufruire della cosiddetta cessione del credito.