La sessualità delle persone con disabilità esiste: stop ai tabù
Neurodivergenti, persone con disabilità sensoriale, motoria, psichica. Cosa accomuna ciascuna di queste categorie? Il desiderio sessuale in tutte le sue forme. Perché, per quanto se ne parli poco o non se ne parli affatto, le persone con disabilità hanno una vita sessuale più o meno appagante. Che prescinde da ciò che la società crede di sapere in merito.
Stop ai tabu
Sfatare il tabu della persona con disabilità che vive in una sorta di eterna fanciullezza non è facile, ma risulta più che mai necessario soprattutto adesso. Perché l’educazione all’emotività, all’affettività e di conseguenza alla sessualità non può lasciare indietro le persone con disabilità, relegandole a puerili “angeli asessuati”. Che si gridi pure allo scandalo, le persone con disabilità provano desiderio sessuale e cercano di soddisfarlo esattamente come tutti gli altri.
E hanno necessità che variano da individuo a individuo, anche in relazione al tipo di disabilità. In questo articolo, proveremo a capire la sessualità delle persone con autismo.
I neurodivergenti
Ascolto, è la parola chiave per comprendere la sessualità delle persone nello spettro autistico. Ascolto di sé per acquisire consapevolezza del proprio corpo e del proprio sentire, secondo i bisogni di ciascuno, con l’obiettivo di sviluppare una sana sessualità, igiene e rispetto di sé e del partner.
Il contatto fisico
L’imprevedibilità del contatto fisico può creare difficoltà nella sessualità delle persone autistiche, così come la natura stessa di un rapporto o di una relazione, l’intimità, gli odori, i suoni.
C’è chi prova disagio nel passare dal sesso alle coccole, chi apprezza gli abbracci ma non le carezze, chi non sopporta l’orgasmo e ancora chi si sente sopraffatto dalla vicinanza o dall’odore di un’altra persona.
Sovrabbondanza di stimoli
Ecco allora che la consapevolezza del proprio corpo e di come questo reagisce agli stimoli diventa un aspetto fondamentale per lo sviluppo di una sana sessualità.
Se consideriamo l’enorme quantità di stimoli a cui le persone con autismo vengono sottoposte ogni giorno senza riuscire a riconoscerli, possiamo comprendere quanto sia difficile per loro orientarsi in un rapporto con un o una partner senza il supporto di un’educazione alla sessualità.
Le donne con autismo
Uno studio del 2019 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31463632/ ha dimostrato come le donne con autismo tendono a essere meno interessate al sesso rispetto alle donne neurotipiche o agli uomini nello spettro.
Tuttavia, le donne hanno più rapporti rispetto agli uomini e molte, secondo la pubblicazione, non desideravano avere queste esperienze o provano rimorso per averle avute.
Questo le rende più vulnerabili e a rischio di violenza sessuale: secondo le stime più accreditate, infatti, ben il 78 per cento delle persone autistiche accreditate ha subito abusi di natura sessuale. Si tratta di un numero spaventosamente alto che deve far riflettere sull’importanza di un’educazione sessuale anche per le persone nello spettro autistico.
Roberta Gatto