Festival LEI a Cagliari per parlare di accessibilità nella Cultura
Sono intervenuti Luciana Ledda, referente regionale Istituto dei Sordi di Torino, Maria Carmela Sotgiu, psicologa delegata per L’unione Italiana Ciechi Cagliari, Francesca Marchionne, presidente dell’associazione dei sottotitolatori in tempo reale OnAir, Marina Fanari, PhD student dell’Università di Cagliari – DICAAR e Fabrizio Rodin, delegato dell’Anmic Cagliari. In differita, anche il presidente di Emergenza Sordi Luca Rotondi.
La tavola rotonda ha toccato diverse tematiche legate all’accessibilità degli eventi culturali e dei luoghi della cultura con un focus molto articolato sulle disabilità uditive. Si è parlato di accessibilità degli spazi, con un intervento dell’ingegnera Marina Fanari che ha spiegato come sia necessario tenere conto dell’esistenza di uno “spazio sordo”, ovvero uno spazio in cui i sordi possano sentirsi inclusi; dove sia possibile per loro leggere il labiale e vedere chiaramente la traduzione in Lis.
L’avvocato Fabrizio Rodin ha poi messo in luce diverse problematiche legate all’accessibilità di luoghi pubblici come le piazze, mentre Maria Carmela Sotgiu ha esposto brevemente la differenza tra le necessità di non vedenti e ipovedenti sottolineando come sia possibile rendere gli spettacoli e i musei accessibili anche alle persone con disabilità della vista. Tra le soluzioni proposte dalla moderatrice Luciana Ledda, infine, l’utilizzo di app e QR Code per rendere gli eventi culturali realmente inclusivi.
Note dolenti
Per essere una giornata dedicata all’accessibilità e all’inclusione, tuttavia, ha presentato qualche lacuna in tal senso. Altra tematica è stata quella dell’importanza dei sottotitoli, spiegata da Francesca Marchionne, presidente dell’associazione dei sottotitolatori in tempo reale OnAir. Intervento interessante, non fosse per il fatto che il video da lei proiettato conteneva testo e musica e nessuna audiodescrizione per i non vedenti. Il tutto condito con un classicissimo «purtroppo i non vedenti presenti in sala non potranno leggerlo».
L’intervento del presidente di Emergenza Sordi era sottotitolato, ma ovviamente le persone non vedenti in sala non hanno potuto accedervi e, per quanto alla fine del video ci si fosse abituati alla sua parlata, il 90 per cento del suo discorso non è stato recepito. Gli si sarebbe potuto chiedere di esprimersi in LIS e di farsi doppiare (come già in altri video).
Non si è parlato in maniera approfondita di audiodescrizioni, né di problemi di accesso per persone con mobilità ridotta, o con disabilità psichiche, agli eventi culturali.
La tavola rotonda, che in apertura era stata proposta come un dibattito interattivo con il pubblico, ha lasciato ben poco spazio agli interventi di quest’ultimo e ha solo sfiorato altre tematiche importanti, grazie ai contributi della dottoressa Sotgiu e dell’avvocato Rodin.
Insomma, un buon punto di partenza per aprire un dibattito, ma certamente si poteva fare di più.
Roberta Gatto