Se ne parlava e lo si chiedeva da anni il riconoscimento di un diritto da sempre negato nei fatti. Da ora, a chi ha avuto un tumore e ha terminato le cure da più di dieci anni, non si potrà più negare di poter accendere un mutuo, avere un prestito, stipulare un assicurazione e nemmeno adottare un bambino. Il 5 dicembre è stata approvata all’unanimità la legge sul cosiddetto «oblio oncologico». Già lo scorso agosto la Camera dei Deputati aveva pronunciato il primo sì. E all’unanimità, tanto era ed è il senso di condivisione a questo riconoscimento di uguaglianza e inclusione ai diritti dei cittadini. Da Senato ora è arrivato il via libera e anche qui all’unanimità. (qui il testo). Con l’approvazione della legge, che entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, l’Italia si allinea ad altri Paesi europei che già hanno adottato un analogo provvedimento: Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Portogallo Spagna e Romania.
Ora la legge, dopo aver definito l’oblio oncologico, tutela specificatamente la persona guarita dal cancro da possibili discriminazioni in campo finanziario, bancario e assicurativo. Così come anche nelle procedure di accertamento dell’idoneità all’adozione e nell’accesso ai concorsi, al lavoro e alla formazione professionale.
Non si potranno più richiedere informazioni né possono essere fatte indagini (visite mediche di controllo o accertamenti sanitari) sulla pregressa patologia oncologica. Questa, non deve più costituire motivo di esclusione o di rifiuto ovvero di condizioni contrattuali “peggiori” per i guariti dal cancro».