Palestre accessibili in Italia, abbiamo un problema
Con il report “L’offerta di impianti e servizi sportivi nelle regioni italiane – Fabbisogni della pratica sportiva”, alle domande di Svimez e Uisp e la partecipazione di Sport e Salute, emerge il problema delle palestre e della loro accessibilità.
Lo scorso ottobre, la nazionale italiana di sitting volley ha vinto gli europei conquistando la partecipazione alle Paralimpiadi di Parigi. Anche per questo però, su tutte, emerge una domanda: in Italia le palestre sono accessibili?
Il rapporto
Il rapporto ha coinvolto oltre mille gestori e proprietari di impianti sportivi attraverso la somministrazione di questionari e tre sessioni di focus group. Nella prima parte si analizza lo scenario di riferimento, con particolare attenzione agli impianti sportivi in Italia; la seconda parte contiene l’introduzione metodologia e viene presentata nel dettaglio l’indagine: la terza parte illustra i risultati emersi nei focus group.
Stando ai dati aggiornati al 2023, il 50 per cento gli italiani preferisce praticare sport in parchi o aree verdi pubbliche, in centri sportivi (20 per cento) e impianti sportivi collocati nel tragitto lavoro-casa-negozi (27 per cento). Solo il 16 per cento si allena a casa.
Viene illustrato, inoltre, come più della metà degli impianti sportivi (pubblici e privati) di interesse pubblico si trovino al Nord (52 per cento) contro il 22 per cento del Centro e il 26 per cento del Mezzogiorno.
Un impianto sportivo su cinque non è accessibile agli utenti con disabilità
Il 78.23 per cento degli intervistati afferma come gli spazi per l’attività sportiva sono accessibili agli utenti con disabilità. Questo dato, tuttavia, indica come sul territorio nazionale almeno un impianto su cinque non è fruibile. Nello specifico, nel Nord Est hanno problemi di accessibilità il 20.13 per cento degli impianti; nel Nord Ovest la percentuale si attesta al 21.49 per cento; per il Centro si attesta al 22.91; per arrivare a un valore di 27.48 per cento nel Sud e 15.38 per cento per le Isole. In Sardegna e Sicilia, infatti, sono stati registrati più di 100 utenti con disabilità in media al mese.
Per quanto concerne il tipo di disabilità, più dell’85 per cento degli impianti accessibili registrano un’utenza con disabilità intellettivo-relazionale e/o fisico-motoria. Notevolmente inferiore il numero di utenti con disabilità sensoriale.
L’indagine mette inoltre in evidenza come il 48.74 per cento degli impianti del campione non garantisca l’accesso a spettatori disabili.
“Il costo sociale e sanitario della sedentarietà”, la ricerca di Uisp e Svimez del 2021
Questo lavoro è strettamente collegato alla ricerca effettuata dagli enti e partner nel 2021 in cui si analizzava il costo sociale e sanitario della sedentarietà.
A settembre 2021, i risultati mostravano come nel Mezzogiorno quasi la metà degli individui non praticasse alcuna attività sportiva (contro il 30 per cento del Centro Nord) e come gli stili di vita in relazione al fumo e consumo di alcol fossero simili nelle due ripartizioni del Paese. Si è voluto quindi approfondire l’attitudine alla sedentarietà e il divario registrato tra Nord e Sud mettendola in relazione con la diffusione di impianti sportivi pubblici nelle regioni meridionali e insulari.
Emanuele Boi