Compie oggi vent’anni la legge “Stanca”
Sono trascorsi venti anni da quando il Parlamento italiano approvava con voto unanime la cosiddetta legge “Stanca”, dal nome del primo firmatario, Lucio Stanca. In questa legge veniva e viene riconosciuto per la prima volta il diritto per i cittadini disabili di accedere ai servizi informatici e ai siti Internet della Pubblica Amministrazione. Un accesso che diventava, per diritto, senza nessuna penalizzazione rispetto a tutti gli altri cittadini. Nel 2020 il legislatore ha poi avviato una riforma sostanziale della Legge Stanca estendendo l’obbligo di sottoscrivere contratti per lo sviluppo di siti web e applicazioni mobili dove sia contenuta una clausola di rispetto delle linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici.
Si trattò, allora, di un’iniziativa molto importante in quanto poneva l’Italia all’avanguardia nel panorama internazionale riguardo la tutela dei diritti e dei servizi resi dalla pubblica amministrazione. Da allora, molto è stato fatto nel nostro Paese per abbattere le barriere virtuali, al pari di quelle fisiche. Molto ancora si dovrà fare sul piano legislativo e su quello culturale così da arrivare a un’effettiva equità nell’erogazione dei servizi a tutti i cittadini.
In questo senso, si tratta di una vera sfida per le istituzioni dovendo stare al passo di tutti i cambiamenti così da continuare a garantire piena accessibilità a tutti ai servizi digitali. Sotto questo punto di vista, la decisione di costituire un Osservatorio per l’inclusione e l’accessibilità è da guardare positivamente visto come si pone l’obiettivo di promuovere una società più accogliente ed equa insieme alla piena e condivisa partecipazione delle persone disabili alla vita sociale ed economica. Non fosse altro perché, l’inclusività e l’accessibilità rispetto ai diritti delle persone con disabilità, oltre che essere un valore irrinunciabile viene suggellato anche dalla Convenzione Onu del 2006.
Sotto questo punto di vista è fondamentale e urgente accelerare l’implementazione e la piena adozione della Direttiva europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, così come proseguire nell’attuazione della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità.
Lo scorso maggio c’è stato il primo decreto attuativo volto a garantire a tutti i cittadini, sulla base di uguaglianza con gli altri, l’accessibilità universale ai servizi forniti dalle Pubbliche Amministrazioni. Ma soprattutto si dovrà anche garantire ai lavoratori con disabilità la possibilità di svolgere il loro lavoro in autonomia con la piena fruibilità degli spazi fisici e delle tecnologie alle postazioni di lavoro.
Bachisio Zolo