Disabilità, fare turismo è più semplice grazie alla tecnologia
Il turismo accessibile prende piede anche in Italia, grazie a iniziative di tecnologia assistiva come quella recentemente presentata da Roberto Vitali a Riva Del Garda, durante l’evento “Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza”.
L’esperto di turismo accessibile presenta la sua idea di accoglienza inclusiva cui ha dato vita in collaborazione con lo studio di architettura Lombardini22, attivo in tutta Italia.
Per Vitali, è lo spazio a diventare “abilitante” se progettato con i concetti dell’Universal Design, «proprio come un sito internet progettato per essere accessibile» come dichiara in un’intervista. «Insieme a Lombardini22 abbiamo dimostrato come la progettazione inclusiva porti a soluzioni di qualità per tutti, con percorsi esperienziali, esempi concreti di progettazione inclusiva e attività formative».
Gli obiettivi
Il progetto mira afornire soluzioni pratiche e gestibili dagli operatori turistici nel campo dell’accessibilità sfruttando i mezzi messi a disposizione dalle nuove tecnologie. Con oltre 130 milioni di utenti nel mondo, il turismo accessibile è diventato una vera e propria esigenza.
Per questo, Vitali e i suoi collaboratori hanno pensato di partire dallo spazio della reception, dove ogni soggiorno turistico ha inizio.
Servendosi delle neuroscienze applicate all’architettura, il team di Vitali ha «ricreato l’esperienza del check-in e check-out con tre percorsi esperienziali dedicati alla disabilità sensoriale visiva, fisico-motoria e sensoriale uditiva».
Di cosa si tratta
Il progetto di Vitali si basa sui principi dell’Universal Design, simili a quelli dell’accessibilità digitale così da creare spazi accoglienti e accessibili a tutti.
Nell’area dedicata alle persone con disabilità uditive, ad esempio, è stata utilizzata un’applicazione di trascrizione del parlato su tablet, facilitando così la comunicazione tra il personale e i clienti. Inoltre, attraverso una cuffia, i clienti hanno potuto sperimentare la comunicazione diretta, come quando si indossa una protesi acustica.
Infine, è stato installato un monitor senza audio ma con sottotitoli, per mettere in evidenza quanto l’accessibilità sia importante per tutti, ad esempio in un contesto rumoroso come una fiera, quando sentire bene è difficile per chiunque.
Un altro esempio riguarda le persone con disabilità visiva: sono state impiegate tecnologie beacon (piccole antenne che sfruttano il bluetooth) per guidare i visitatori ciechi e ipovedenti attraverso la reception, sfruttando il cellulare.
Per il resto, si sono utilizzate tecnologie più tradizionali come «percorsi podotattili, mappe tattili, elementi olfattivi (campane con bambagia, piante e rivestimenti aromatici) così da rendere riconoscibili gli ambienti e gli spazi, per una interazione attiva da parte delle persone con esigenze di accessibilità legate alla vista».
Infine, sono state adottate soluzioni pratiche per migliorare l’accessibilità fisica, come rampe regolabili per facilitare l’accesso alle persone con mobilità ridotta.
Roberta Gatto