L’eredità culturale di Antonio Malafarina, giornalista, scrittore e poeta
Da sempre era impegnato in prima persona a trattare i temi relativi la disabilità. Si è spento all’età di 54 anni Antonio Malafarina, giornalista, scrittore e poeta. Nonostante la tetraplegia non ha mai abbandonato la passione per la scrittura. Collaboratore del Corriere della Sera, sul blog InVisibili e direttore, dal 2023, di Superando.it.
Con Claudio Arrigoni e Lorenzo Sani ha lavorato alla guida “Comunicare la Disabilità. Prima la persona”, una guida per promuovere una comunicazione adeguata e rispettosa delle persone con disabilità.
In un articolo scriveva: «vorrei che ci fossero delle politiche serie per consentire alle persone con disabilità e ai loro familiari di esercitare la loro autodeterminazione, di essere autonome».
L’impegno nelle battaglie a favore dell’inclusione sociale e lavorativa è stato ribadito nel ricordo di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della Fish: «[…] hai dato un contributo molto importante a sviluppare una nuova cultura della disabilità, Antonio, con la convinzione di voler migliorare la condizione delle persone con disabilità, sapendo come essa riguarda tutti e tutte e non solo chi la vive direttamente».
E proprio la volontà di migliorare la condizione delle persone con disabilità gli ha permesso di creare una forte armonia con Franco Bomprezzi, che si definiva il “giornalista a rotelle”. Scomparso nel 2014, gli era stato intitolato l’omonimo premio sulla comunicazione in ambito di disabilità.
«Inclusione è una parola magica. Quando esiste, svanisce» usava dire Antonio Malafarina. Per questo si ricorda anche il suo contributo nell’ideazione del Festival delle Abilità, iniziativa volta a promuovere la cultura inclusiva mettendo al centro le capacità delle persone a prescindere dalla condizione umana.
Il Festival si tiene presso il Parco della Cascina Chiesa Rossa a Milano dove è ospitato un murale dedicato a Franco Bomprezzi, “L’arte di sentire con il cuore la terra”, di Tizio Tiziano. Nell’ambito dell’edizione 2022 del festival, lo street artist Piger ha realizzato l’opera “Il muro liberato”, con la trasposizione artistica di una poesia di Malafarina.
Eccone i versi:
Muri
proteggono
delimitano
isolano.
Minacciosi
placidi
rassicuranti
fieri
giovani e consunti
variopinti e anonimi
demoliti
supponenti ed eleganti
altezzosi, smarriti
poveri e agonizzanti.
Disteso
lungo il parco della Chiesa Rossa
narra
di musica e persone
culture e storia
un murale aggrappato a una parete
come l’esistenza
appesa all’umanità.
Emanuele Boi