“Ironwalk”, ovvero l’arte di rinascere
«Quando i medici mi hanno detto che non avrei più camminato mi è crollato il mondo addosso». Omar Bortolacelli, modenese classe 1984 racconta sui social la sua storia. La diagnosi infausta avuta nel 2011 gli ha cambiato la vita e da operatore del 118 oggi impiega la sedia a rotelle. Una disgrazia? Certo, «ma la carrozzina mi ha fatto scoprire aspetti di me che non conoscevo e mi ha regalato nuovi occhi per guardare davvero le cose, non vederle e basta». E poi lo sport: «mi ha salvato la vita» dice, «e non bisogna mai smettere di inseguire i propri sogni».
In che modo? Con il progetto “Ironwalk”. Gira infatti nelle scuole portando temi come la sicurezza stradale e partecipa a diversi eventi sportivi, come gare di moto da circuito, go-kart, maratone in carrozzina. La prima di queste ultime era stata a Bologna, nel 2019, con l’esoscheletro. Poi c’era stata quella di Berlino, nel 2022. E poi immersioni, lunghi percorsi in handbike. L’obiettivo? «Promuovere lo sport per tutti, senza pensare a età, preparazione e condizione» spiega convinto Omar Bortolacelli.
«La vita è una e va vissuta a pieno» insiste, «e bisogna credere in se stessi, credere nelle proprie potenzialità».
Non solo sport: c’è anche la beneficenza e il sostegno di altre associazioni, «perché a tutti possa essere data una seconda possibilità per ripartire e fare della propria vita un piccolo miracolo». E così, il motto della sua associazione è «la sfida di un uomo, la forza di tanti». In pratica è l’approccio alla vita nel segno della ripartenza. «Perché ripartire è sempre possibile» conclude Bortolacelli, «grazie a forza, determinazione, impegno, costanza e alle persone che ci sostengono».