Quei parchi accessibili realizzati con i Lego

Chi non ha mai provato a costruire qualcosa utilizzando i mattoncini più famosi del mondo? Dai set per realizzare astronavi a quelli dedicati a Harry Potter, da sempre i Lego appassionano e divertono grandi e piccini.

Ma c’è chi si è spinto oltre, utilizzandoli per progettare parchi e spiagge accessibili.

Si tratta di Michele Cocco, trentasettenne cagliaritano che ha fatto di una passione un’opera di inclusione sociale. Vediamo come.

Chi è Michele Cocco

Laureato in Scienze dello sport a Urbino, classe 1987, Michele è esperto in comunicazione speciale nell’ambito sportivo, oltre che Arbitro Nazionale di Baskin (basket inclusivo e allenatore del Baskin Macerata.

Da sempre appassionato di Lego, Michele è Cofondatore e facilitatore di «Io Mislego», mastro Costruttore Lego esperto in tecniche di costruzione, Afol e vice presidente di Marche Brick e ideatore di Moc a sfondo sociale per promuovere l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche.

Il progetto

Per realizzare la sua idea di inclusione, Michele si serve dei mattoncini Lego con i quali crea dei veri e propri progetti architettonici accessibili.

Un esempio per tutti? Un parco con area relax e panchine adattate per chi utilizza la sedia a rotelle, con annessa spiaggia accessibile. Da buon cagliaritano, (Michele è cresciuto a dieci minuti dal Poetto di Quartu) ha pensato a una spiaggia fruibile da tutti, persone con disabilità e non, giovani e anziani. Per questo, nel suo progetto ha inserito passerelle, sedie Job (carrozzine da spiaggia e mare), campo da beach-volley, dog park per gli amici a quattro zampe, bocciofila, parco giochi per bambini con scivolo, giostra e altalena anche per i bambini in sedia a rotelle, area sportiva con skate park, area biciclette, pattini e carrozzine.

Per gli amanti dello sport all’aria aperta, Michele ha pensato a una struttura calistenica e una parete attrezzata per l’arrampicata sportiva.

Infine, una zona dedicata alle persone nello spettro autistico, raramente prese in considerazione quando si progetta uno spazio come un parco o una spiaggia.

Il giardino

L’area dedicata prevede una zona terapeutica sensoriale, con erba, corteccia e sabbia a costituire la pavimentazione così da stimolare le percezioni tattili, fiori per stimolare l’olfatto e colori per la vista.

Il punto forte di questo giardino è stimolare non solo le persone nello spettro, ma anche chi ha Alzheimer, demenza e cecità, risultando così ancora più inclusivo.

Aree relax per tutti

Inoltre, Michele ha inserito un’area Pic-Nic con tavoli attrezzati, biliardino e aiuole fiorite e una banchina raggiungibile tramite scale, rampa e ascensore.

Presenti anche percorsi tattili per non vedenti e illuminazione pavimentale per andare a ridurre l’inquinamento luminoso, oltre a marciapiedi dotati di percorsi tattili per i non vedenti e fermata del pullman con rampa per la sedia a rotelle.

Sogno o realtà?

Per il momento, il progetto resta soltanto un sogno, ma ha tutte le caratteristiche per poter diventare realtà, magari proprio nella città capoluogo della Sardegna,Dove Michele è nato e cresciuto.

«Tantissimi attestati di stima, ma non siamo mai andati oltre» spiega l’ideatore, «anche se mi piacerebbe che diventasse effettivamente un qualcosa di reale, magari non in tutta la sua complessità, ma almeno in parte. Sarebbe un bel segnale». E poi, «il sogno sarebbe non un parco, ma proprio una città accessibile, o meglio vivere in luoghi dove ogni qualvolta ci si appresta a realizzare un qualcosa di nuovo (parco, condominio, piazza, palazzetto dello sport) sia prassi comune pensare a chiunque e non solo ai normodotati».

Infine, Michele si dice disposto a collaborare con amministrazioni, enti locali e ingegneri affinché il suo progetto possa prendere vita, così «da sfruttare la tecnologia a fin di bene». 

Roberta Gatto

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