4 marzo, Giornata mondiale contro l’obesità
Quando di parla di obesità, bisogna tener conto di come non sia un problema solo degli adulti. Se si guarda infatti tra bambini e adolescenti, il dato è ancora peggiore, con la percentuale aumentata di 4 volte. In Italia l’obesità è al 18 per cento negli adulti e al 10 per cento nei minorenni. E l’obesità è diventata la forma più comune di malnutrizione al mondo.
Si tratta infatti di una malattia sempre più diffusa e collegata a numerose patologie croniche, tra cui diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa, fegato grasso, malattie cardiovascolari, problemi respiratori, osteoarticolari, disturbi psicologici e alcuni tipi di tumore.
I dati
Uno studio pubblicato il 29 febbraio su The Lancet ha fatto il punto sulla malnutrizione nel mondo. Tenendo in conto di come si tratta di un concetto che comprende i due opposti: obesità e persone sottopeso.
Lo studio effettuato stima la prevalenza di sottopeso e obesità e i relativi cambiamenti dal 1990 al 2022 in 200 Paesi del mondo. Le stime su basano sull’indice di massa corporeo (Bmi) e sono state fatte su donne e uomini dai 20 anni in su e bambini-ragazzi tra i 5 e i 19 anni.
Per l’obesità e il Bmi (misurato in kg/m²) si utilizzani le categorie Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) che vanno da un valore compreso tra 25,0 e 29,9 sovrappeso, oltre i 30,0 obeso.
L’analisi è stata condotta dalla NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC), una rete mondiale di oltre 1.500 ricercatori e professionisti, coordinata dal Centro Oms di sorveglianza, epidemiologia e modellistica delle malattie non trasmissibili dell’Imperial College di Londra e con la collaborazione dell’Oms.
Ebbene, secondo i dati raccolti, il numero totale di bambini, adolescenti e adulti in tutto il mondo che convivono con l’obesità ha superato il miliardo. Questa tendenza, insieme alla diminuzione della prevalenza di persone sottopeso a partire dal 1990, rendono l’obesità la forma più comune di malnutrizione nella maggior parte dei Paesi.
L’analisi dei dati globali stima che tra i bambini e gli adolescenti del mondo, il tasso di obesità nel 2022 è stato quattro volte superiore a quello del 1990. Tra gli adulti, il tasso è più che raddoppiato nelle donne e quasi triplicato negli uomini.
La situazione in Italia e nel mondo
I Paesi con la più alta prevalenza di obesità nel 2022 sono stati le nazioni insulari di Tonga e Samoa americane per le donne e Samoa americane e Nauru per gli uomini in Polinesia e Micronesia. Qui, oltre il 60 per cento della popolazione adulta convive con l’obesità.
In Italia la percentuale di donne adulte obese è del 17,6 per cento (circa 6 milioni) con un aumento di punti percentuali del 3 per cento dal 1990. Tra i Paesi Occidentali ad alto reddito fanno meglio Paesi Bassi, Svezia, Spagna, Austria, Danimarca, Svizzera, Francia.
E gli uomini, come stanno? La prevalenza di obesità negli uomini italiani è stimata nel 18 per cento, ma con una crescita maggiore nel tempo: 7,2 punti percentuali riguardando ben 4,9 milioni di uomini. Fanno meglio Svezia, Danimarca, Svizzera, Paesi Bassi e Francia.
Nel Regno Unito il tasso di obesità è al 28,3 per cento per le donne e al 26,9 per cento per gli uomini.
Negli Stati Uniti la situazione è ancora più grave visto che raggiunge il 43,8 per cento per le donne e il 41,6 per cento per gli uomini.
I minori in Italia
I dati sui minori, dai 5 ai 19 anni in Italia, non sono incoraggianti, ma perlomeno sono abbastanza stabili. In altri Paesi del mondo sono al 7,7 per cento per le ragazze e 12,1 per cento per i ragazzi registrando così una crescita di 3 punti percentuale. Meglio di noi Portogallo e Francia (anche Spagna nei maschi) mentre nel Regno Unito si ha 10,1 per cento e 12,4 per cento rispettivamente per ragazze e ragazzi. In Usa è 19,4 per cento e 21,7 per cento. E si tratta di una vera e propria emergenza sociale.