Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità: dall’Europa anche in lingua italiana
Sviluppato a partire dalle problematiche globali più recenti (pandemia, conflitti e cambiamento climatico), il manifesto sui diritti delle donne si focalizza sui diritti umani delle donne e delle ragazze con disabilità. L’obiettivo è favorirne l’empowerment, la leadership e la partecipazione attiva. Il documento è disponibile in italiano a questo link.
Le donne con disabilità nell’Ue
Le donne con disabilità costituiscono il 25 per cento della popolazione femminile europea e ben il 60 per cento di quella con disabilità, come si legge nello stesso manifesto.
A distanza di dieci anni dal precedente, l’Edf ha constatato come la condizione delle ragazze e delle donne con disabilità non sia progredita come sperato. Da qui, la necessità di affiancare un nuovo manifesto per una rilettura in chiave femminile della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Il sondaggio
L’Edf ha quindi sottoposto alle dirette interessate un sondaggio così da conoscere la loro realtà. A rispondere, sono state quasi 500 donne di 33 Paesi.
Il 79 per cento erano donne con disabilità, il 26 per cento madri con figli con disabilità; il 58 per cento delle partecipanti ha subito almeno una forma di violenza e il 77 per cento delle donne con disabilità e delle madri con figli con disabilità ha bisogno di usufruire di servizi sanitari regolari in relazione alla propria disabilità.
Il manifesto
Dai risultati raccolti è quindi scaturita la necessità di stilare un documento da sottoporre all’attenzione di istituzioni e politici.
Le quattro sezioni di cui si compone il manifesto, vanno dalla violenza sulle donne con disabilità alle conseguenze su queste ultime dei grandi problemi globali, come la pandemia, il cambiamento climatico, la povertà e i conflitti.
Si parla poi di empowerment, cioè di includere le donne con disabilità nella vita sociale e politica dell’Ue, garantendone al contempo la consapevolezza dei propri diritti. Lo scopo è rendere queste donne in grado di decidere autonomamente della propria vita in ambito sessuale, economico e lavorativo.
Infine, si chiede l’inclusione delle organizzazioni rappresentative delle donne con disabilità nelle «questioni legate alla disabilità e nei programmi di integrazione della dimensione di genere».
A concludere, in occasione delle elezioni del Parlamento europeo del prossimo giugno, viene richiesta la piena partecipazione di ragazze e donne con disabilità sia come forza elettrice che come candidate.
Roberta Gatto