Eventi accessibili a tutti? Stop alle discriminazioni
Si chiama “Live for all” ed è un manifesto per chiedere eventi accessibili a tutti, lanciato dall’associazione Pepitosa in carrozza.
Il manifesto nasce in risposta ai frequenti casi di discriminazione affrontati da persone con disabilità in occasione di concerti, partite di calcio, spettacoli al cinema o al teatro.
Valentina Tomirotti, giornalista e attivista per la disabilità, nonché presidente dell’associazione “Pepitosa in carrozza” spiega come «nei prossimi giorni sarà disponibile una petizione e speriamo sia capace di coinvolgere tutti, a partire dai più giovani, in questa battaglia di civiltà».
I primi firmatari
Il manifesto è frutto di un lavoro condiviso da parte di tante persone con disabilità, tra cui Serena Tummino (comunicazione e pubbliche relazioni presso l’Ufficio di Collegamento del Parlamento Europeo in Italia), Lisa Noja (deputata), Riccardo di Lella (tifoso con disabilità che non può acquistare l’abbonamento allo stadio) e Silvia Stoyanova (giovane che non ha potuto partecipare al concerto di Taylor Swift pur avendo regolare biglietto, perché non erano presenti abbastanza posti per quanti sono in carrozzina).
Storie di discriminazione
Ma quali sono le discriminazioni più frequenti che devono affrontare le persone con disabilità in queste occasioni?
Molti cinema, ad esempio, non consentono l’acquisto online dei biglietti con tariffa per le persone con disabilità (ricordiamo la denuncia di Daniela Meroni).
Un altro problema è relativo al numero di posti per persone in carrozzina non sufficienti o posizionati in aree che non consentono allo spettatore di godere pienamente lo spettacolo (si pensi ad esempio alla denuncia della Tomirotti, in occasione del concerto di Coez all’Arena di Verona).
Ma ci sono anche le difficoltà legate agli impianti sportivi. A settembre 2023 il giornalista Stefano Pietta ha denunciato l’inaccessibilità delle tribune stampa in molti stadi italiani (impedendo di fatto il lavoro di un giornalista sportivo con disabilità). A Febbraio 2023, invece, il giornalista Antonio Medici denunciava dei respingimenti subiti allo stadio perché può deambulare solo con l’ausilio delle stampelle (molti regolamenti considerano le stampelle oggetti pericolosi perché potrebbero essere utilizzate in modo improprio). A dicembre, inoltre, il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli denunciava «dal 1970 nessun impianto rispetta le leggi di accessibilità».
Emanuele Boi