Il progetto di inclusione scolastica sull’Ansa

Ansa.it racconta il progetto europeo “Eesi-Digi” attraverso le testimonianze di Alessandro Pretta e Valentina Incani e le parole del presidente Ierfop Roberto Pili.

Sull’articolo pubblicato dalla nota agenzia giornalistica si legge come «[…] Alessandro e Valentina hanno preso parte, insieme ad altri allievi dello Ierfop a un corso Erasmus di alta formazione promosso dall’ente guidato da Roberto Pili» e ancora, «si intitola Eesi-Digi – Empowerment educativo e inclusione sociale degli studenti con disabilità attraverso soluzioni digitali e tecnologie assistive».

Il progetto conteneva anche delle giornate di formazione all’estero. Nell’articolo si racconta infatti come, «vi ha partecipato un gruppo di ragazze e ragazzi con differenti disabilità, sono partiti da soli, senza accompagnatore “per tastare la capacità di essere autonomi, aprire gli orizzonti, un’esperienza formativa e trasformativa”, spiega Alessandro, 25 anni, studente […]».

Non solo la possibilità di maturare delle nuove conoscenze e competenze, insomma, ma anche un percorso di crescita personale. «Da questo corso» spiega il corsista Alessandro, «è nata in me l’esigenza di non accettare passivamente la disabilità, ma di realizzare i miei sogni […] sono cieco dalla nascita, ho sempre vissuto nel buio, ma ora posso portare una luce nella mia vita e in quella degli altri, realizzarmi in assoluta indipendenza […] e non farmi definire dalla mia cecità […]».

Concetti ribaditi nella testimonianza di Valentina Incani, speaker radiofonica e autrice del libro “L’amore è cieco ma il karma ci vede benissimo – Biografia semiseria di una speaker non vedente”.

«Chi utilizza la parola disabilità» si legge ancora nell’articolo Ansa, «ignora che siamo persone in grado di fare tutto, che hanno voglia di formarsi, crescere, inseguire i propri sogni esistenziali e personali. Il viaggio, gli spostamenti con i vari mezzi ci hanno fatto capire come la società non è pronta a confrontarsi con persone che non si lasciano condizionare dalla propria disabilità, ma cercano di vivere la loro vita in autonomia e indipendenza». E ancora, «per rendere concreti termini come inclusione e accessibilità, dobbiamo far sentire la nostra voce per difendere i nostri diritti. C’è ancora tanta strada da fare».

L’articolo si conclude con le dichiarazioni di Roberto Pili, presidente Ierfop. «Eesi-Digi è uno dei tre progetti sviluppati da Ierfop in collaborazione con diversi partner internazionali per contrastare lo stigma sociale della disabilità e anche dell’etaismo e i pregiudizi anacronistici che attaccano le basi dell’identità individuale e del diritto alla dignità e all’uguaglianza». E concludendo dicendo come si trattano di «iniziative che puntano a costruire un futuro sostenibile, equo e solidale, basato sulla coesione, la promozione del benessere e l’inclusione di tutti, indipendentemente dall’età o dalla presenza di disabilità».

Emanuele Boi

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