Longevità, dal Giappone un modo per fermare il tempo
Secondo lo studio condotto dai ricercatori giapponesi, il segreto della longevità sarebbe custodito nella membrana cellulare. Ma di cosa si tratta esattamente?
La membrana cellulare è una sorta di scudo che protegge le nostre cellule, selezionando le sostanze in entrata e in uscita e favorendo in questo modo l’omeostasi (cioè l’equilibrio all’interno della cellula).
La membrana è tuttavia vulnerabile e spesso non riesce a riparare i danni subiti. In questo caso, la cellula lesionata può deperire o andare in stato di senescenza, ovvero non riesce più a riprodursi, ma resta metabolicamente attiva e continua a partecipare ad alcuni processi fisiologici con effetti sia benefici che negativi a seconda dei casi.
Il destino delle cellule
La ricerca condotta dal team nipponico ha messo in luce come i danni subiti dalle cellule influenzerebbero l’invecchiamento.
Le cellule senescenti sembrano infatti coinvolte in processi immunitari come il cancro e altre malattie. Da qui l’ipotesi secondo cui, rimuovendo queste cellule dall’organismo, si potrebbe rallentare l’invecchiamento.
Inoltre, le cellule senescenti contribuirebbero alla produzione di un gene capace di sopprimere i tumori. Per questo, se l’ipotesi venisse confermata, le cellule invecchiate potrebbero essere impiegate nella cura del cancro, contribuendo in tal modo a prolungare la longevità umana.