La danza conquista il cuore dei bambini: dalla Jerusalema Challenge un messaggio di pace e inclusività
Quello della Jerusalema Challenge è un progetto internazionale che ha visto coinvolti, dopo Pula e Sarroch, anche i bimbi di Villa San Pietro supervisionati dall’insegnante e coreografa ginnasta Silvia Paola Lai. Nello specifico, si tratta di un’iniziativa proposta in collaborazione con l’associazione irlandese “E-ducare”. I bimbi di vari Paesi si esibiscono in una danza di pace e inclusione, condividendo poi il video con i coetanei di varie parti del mondo appartenenti a istituti aderenti al progetto.
Obiettivo, abbattere le barriere culturali
Un’iniziativa che mira a creare consapevolezza sulle difficoltà sociali, economiche e fisiche che i bimbi più poveri possono affrontare. L’obiettivo è così cercare di abbattere le barriere culturali. Tutto a passo di danza, così da promuovere lo scambio culturale da ogni parte del mondo.
Dalla Tanzania al Vietnam, i precedenti
Ai precedenti progetti hanno aderito anche i bambini della Tanzania e del Vietnam sostenuti da “E-ducare” esibendosi nello stesso periodo con i coetanei italiani con i quali poi è stato condiviso il video della performance. E insieme alla danza, anche tante informazioni curiose sulle scuola, le materie, lo sport e la vita nel Paese di origine.
Il giudizio delle maestre
Positivo il giudizio delle insegnanti: «con questo progetto i bambini, seppur piccoli, hanno capito il significato di inclusione, solidarietà e amicizia, tutti uniti in una danza che ha connesso la Sardegna e in particolar modo il nostro istituto di Villa San Pietro con il resto del mondo».
Gianmarco Cossu