“Autonomia a quattro zampe”, dalla relazione col cane un aiuto ai giovani per vivere la quotidianità
Si chiama “Autonomia a quattro zampe”, uno dei diversi progetti di pet therapy della casa famiglia “Killia” di Selargius, nella provincia di Cagliari. Ragazzi e ragazze, con disabilità e non solo, imparano a gestire la propria quotidianità grazie alla relazione col cane. L’animale funge quindi da supporto allo sviluppo di consapevolezza nel vivere la vita di tutti i giorni. E il giovane diventa piano, piano responsabile del suo amico a quattro zampe e soprattutto di sé stesso.
Il progetto della casa famiglia “Killia” di Simona e Michele
Un’idea di pet therapy maturata e sviluppata all’interno di “Killia”, progetto di casa famiglia dedicata specificatamente ai bambini con disabilità. Da qualche anno a portarlo avanti sono Simona Cao e suo marito Michele. Lei veterinario, lui ingegnere e tre bambini da crescere, una dei quali, adottata, con disabilità. Dall’esperienza personale, dunque, un servizio per gli altri. «La struttura che dovrà ospitare Killia è ancora in fase di ristrutturazione» spiega Simona,-«ma speriamo di finire entro quest’anno. Nel frattempo facciamo tanti eventi per raccogliere fondi e portiamo avanti i nostri progetti di pet therapy sviluppati a tutto tondo». Tra questi c’è appunto “Autonomia a quattro zampe”, rivolto ai giovani dai 12-13 anni sino agli oltre 20, con disabilità o semplicemente con bisogni di supporto.
Come funziona il progetto
Due i gruppi di ragazzi e ragazze. Da una parte, quelli con particolari fragilità o necessità di supporto per la loro crescita personale, dall’altra ragazzi con disabilità diverse. Con il cane che funge da co-terapeuta, grazie al quale sviluppare passo dopo passo e portare a compimento gli impegni di tutti i giorni diventando sempre più autonomi. «I ragazzi» ribadiscono Simona e Michele, «imparano a gestirsi lo spazio urbano e una strada, a prendere il bus; ma anche a strutturare la settimana o fare la spesa. Persino i compiti di scuola. Insomma, i piccoli impegni di quotidianità».
L’adolescenza incontra la disabilità
Un progetto di pet therapy rivolto non esclusivamente ai disabili. “Autonomia a quattro zampe”, infatti, può essere di supporto anche per ragazzi con Disturbo Oppositivo Provocatorio o deficit attentivo/iperattività. «I due gruppi, in alcuni casi, possono lavorare insieme» chiariscono i due, «e Il bello sta proprio nel fare incontrare l’adolescenza con la disabilità in situazioni diverse e sempre con la mediazione del cane che funge da elemento unificatore. Così gli adolescenti crescono in maniera inclusiva». Coinvolti, attualmente una decina di ragazzi provenienti dal Cagliaritano, anche se il progetto per i futuro è quello di allargare il progetto, insieme a quello della casa famiglia.
Gianmarco Cossu