“XV Festival del Cinema Patologico”
Si conclude a Roma il 13 aprile il “XV Festival del Cinema Patologico”. Obiettivo dell’iniziativa? Promuovere il giovane cinema italiano e straniero attivando sinergie tra il mondo del cinema e gli ambienti in cui si lavora sul disagio mentale e l’emarginazione sociale. Un’altra particolarità è rappresentata dallo svolgimento online per ampliare la platea del Festival arrivando ad altri Paesi, oltre l’Italia.
Un corso di “Teatro Integrato dell’Emozione”, rivolto a persone con disabilità fisica e psichica
Promotore dell’iniziativa il fondatore del “Teatro Patologico”, l’attore, regista e autore di spettacoli Dario D’Ambrosi. Nato a Milano nel 1958 ha da sempre mostrato una passione per il teatro e l’interesse per lo studio delle malattie mentali. Da qui la formula del suo “Teatro Patologico”.
Dopo diverse esperienze teatrali e cinematografiche (interpreta il flagellatore di Gesù ne “La Passione” di Mel Gibson) tra Milano e New York, fonda nel 2016 in collaborazione con il Dipartimento di Psichiatria dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” il corso di “Teatro Integrato dell’Emozione”, rivolto interamente a persone con disabilità fisica e psichica.
Nel 2017 il corso viene presentato all’Istituto italiano di Cultura di Tokyo e, nel 2018, al Parlamento Europeo a Bruxelles.
Il “Festival del Cinema Patologico”
Il “Festival del Cinema Patologico” nasce puntando a un’apertura nei confronti dei ragazzi con disabilità e far conoscere ai ragazzi del “Teatro Patologico” una forma d’arte diversa da quella teatrale. Una piccola realtà locale dedicata a corti, documentari e film sulla disabilità che, negli anni è arrivata a diventare mondiale coinvolgendo persone da tutto il mondo.
Non solo la disabilità, i film proposti alla quindicesima edizione del festival trattano anche argomenti quali bullismo o femminicidi.
Per quanto riguarda la modalità in presenza, i 20 film saranno proiettati in luoghi definiti da D’Ambrosi “insoliti”, quali bar, copisterie, librerie, mentre online i film sono disponibili sul sito https://teatropatologico.com e online chiunque potrà esprimere una preferenza per categoria (cortometraggi e lungometraggi) contribuendo così a decretare il premio del pubblico. Le votazioni sono aperte fino a venerdì 19 aprile.
Il cinema, uno strumento per combattere le discriminazioni
D’Ambrosi spiega come cinema e teatro possano contrastare le discriminazioni e i fenomeni di disagio, tra cui il bullismo. Secondo l’attore, infatti «gli esercizi che si fanno a teatro aiutano le persone a guardarsi negli occhi, esprimere le proprie opinioni e i propri desideri». Aggiunge, inoltre, «la diversità è l’altra faccia di quello che noi consideriamo normale. Capire dove inizi la normalità e dove finisca la diversità è un’operazione estremamente difficile». Insomma, il cinema e teatro aiutano a guardarci dentro e a guardare verso l’esterno con occhi nuovi. Infine D’Ambrosi auspica l’ingresso del “Teatro Patologico” in tutte le facoltà italiane e mondiali, condividendo un esperienza che a Roma sta portando ottimi risultati.
Emanuele Boi