Violenza contro le donne anziane e con disabilità
Secondo due nuovi rapporti pubblicati dall’Oms, le donne anziane e con disabilità sono maggiormente esposte al rischio di abusi. Tuttavia, la loro situazione non emerge chiaramente dai dati sulla violenza a livello globale e nazionale. Da qui la richiesta di misure tese a migliorare la ricerca statistica.
Un’emergenza silenziosa
A seguito della pubblicazione di due ricerche recenti, l’Oms sottolinea l’importanza di includere donne anziane e con disabilità nelle indagini sulle violenze, nonché per rilevare le loro esigenze specifiche.
L’appello è stato diffuso dal Comitato delle Donne dell’Edf (Forum Europeo sulla Disabilità) tramite la newsletter “Women’s Voice” (n. 52, del mese di aprile 2024). Dalla newsletter sono emersi tassi allarmanti di violenza di genere tra le donne anziane e quelle con disabilità, più esposte a violenza da parte del partner e ad abusi sessuali. La ricerca risulta però non esaustiva, rendendo difficile l’attuazione di programmi di supporto efficaci.
Dati e misure preventive
La violenza da parte del partner e gli abusi sessuali colpiscono circa una donna su tre a livello globale, inclusi gruppi come le donne anziane e quelle con disabilità. In aggiunta, queste categorie possono anche subire altre forme di abuso, come coercizione, controllo e sfruttamento finanziario da parte dei loro caregiver o dal personale sanitario.
La dipendenza e l’isolamento rendono poi queste donne ancora più vulnerabili, evidenziando l’importanza di servizi che soddisfino le loro esigenze e di canali di accesso adeguati nei sistemi sanitari così da garantire cure adeguate a tutte in caso di violenza.
Secondo l’Oms, è quindi necessario estendere i limiti di età per i sondaggi sulla violenza includendo domande in grado di coprire una vasta gamma di disabilità nei dati rilevati.
Infine, i rapporti dell’Oms evidenziano l’importanza di coinvolgere le donne anziane, quelle con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative nella progettazione e implementazione delle indagini. In questo modo si potranno ottenere dati più precisi e aderenti alla loro reale situazione. Inoltre, l’uso di formati come il Braille o Easy to Read (linguaggio facile da capire) può migliorare l’accessibilità delle informazioni, contribuendo a rendere queste donne consapevoli.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti, è possibile visitare la pagina del sito dell’Oms dedicata alla violenza contro le donne con disabilità e le donne anziane.
Roberta Gatto