Nella diversità la quotidianità, storia di Luca Lapo
Da 25 anni lavora in un impianto di termovalorizzazione. È sposato e sin da giovane coltiva interessi e amicizie, dedicandosi anche al sociale. Luca Lapo è un 48enne vicentino affetto da osteogenesi imperfetta, “malattia delle ossa fragili”. Una persona disabile? No, una persona che fa le stesse cose di chiunque, magari in tempi e in modalità diverse.
Luca Lapo e l’osteogenesi imperfetta, quando la diversità “sparisce”
Sin dalla nascita, l’osteogenesi imperfetta ha caratterizzato la vita di Luca. La “malattia delle ossa fragili”, che nei pazienti può portare a fratture ricorrenti e a una ridotta crescita staturale. Ma Luca è più forte di tutto. «La disabilità? Non so nemmeno cosa sia. Io mi sento diverso solamente quando mi guardo allo specchio, ma per il resto sono una persona come tutte le altre». Un concetto chiaro per chi, come lui, ama dedicarsi al sociale e soprattutto parlare chiaro ai giovani e agli studenti. «La disabilità deve essere un punto di forza e io voglio essere un testimonial. Può essere facile criticare un’altra persona. Ma quante volte succede che siano gli altri a farlo con te? Una ragazza può rifiutarti per paura del pensiero della famiglia. Ma capita che la persona, di primo acchito sottovalutata, diventi invece quella più preziosa per tutti noi. La gente all’inizio può vederti come una persona diversa. A volte la si allontana perché non la vediamo come noi. Poi, però, quando inizia il dialogo questa diversità sparisce».
Le difficoltà di Luca, poi lo sprone dagli amici e il cambiamento
In gioventù non sono state poche le difficoltà per Luca, vittima anche di episodi di bullismo, come racconta nei suoi tour per le scuole. «Purtroppo capita da ragazzini. La cosa più grave è quando sono gli adulti a farlo». Fino ai 18 anni, gli era impossibile camminare ed essere indipendente dagli altri in tutto. Poi, per Luca ecco la svolta, arrivata forte dai suoi amici. “Se vuoi uscire con noi, devi darti una mossa”. Ed ecco che Luca ha iniziato piano piano a camminare e condurre una vita come gli altri, con grande forza e impegno. Del resto, “ogni sconfitta può essere un punto di forza”.
Un messaggio di forza e positività alle famiglie
Oltre che del suo lavoro e della sua famiglia, Luca Lapo si dedica al sociale, tra convegni in tutta Italia, portando messaggi di positività alle famiglie di chi, per la sua disabilità, vive grandi difficoltà. «Un figlio disabile può avere una vita normale. Magari in passato non succedeva, ma oggi grazie a diverse iniziative, si stanno facendo passi avanti. Accettare la disabilità non sempre è facile, soprattutto per chi lo diventa. Ma ciò che c’è dentro può essere diverso dalla scatola esterna che appare».
Il percorso da dj
«Il mio errore nella vita? Fare le cose per dover dimostrare. Ma noi non dobbiamo dimostrare qualcosa: dobbiamo agire perché crediamo in ciò che facciamo. Nella vita mi è mancata la fiducia in me stesso, purtroppo a causa di ciò che ho vissuto e dei pregiudizi sociali. Ho sviluppato così un brutto carattere. Poi però sono uscito e ho provato il mondo». Una rinascita, quella di Luca, avvenuta negli anni ’90 anche davanti a una consolle da dj e in giro per i locali, a suonare la sua musica. Tante serate un po’ ovunque, anche in Sardegna, tra Porto Rotondo e Porto Cervo. «Nel 2009 c’è stato anche un tentativo, da guinness for record, di battere il primato di un disk jockey messicano che ha suonato musica per 88 ore no stop. Ci ho provato, arrivando a 67 ore”, racconta agli studenti entusiasti, mostrando loro le sue produzioni musicali e i video. E chissà che Luca non possa fare musica anche per la festa di anno scolastico. «Siamo tutti uguali e tutti diversi. Questo è il messaggio che porto avanti. La disabilità va capita e accettata, in tutti i campi, come amicizie, rapporti sociali e lavoro».
Prospettive future
Lotta per l’inclusione, dialogo con giovani e studenti, messaggi di positività per chi vive la disabilità. Sono i tre pilastri di Luca Lapo, da portare ovunque. «Il mio obiettivo è lasciare un messaggio per tutti. La mia prospettiva? Trovare persone che come me vivano in maniera positiva e credano sempre in ciò che fanno».
Gianmarco Cossu