“Talenti oltre le barriere”, ossia una guida per le aziende

Una guida pratica per processi di recruiting accessibili e inclusivi. Si chiama “Talenti oltre le barriere” ed è stata creata dall’azienda di reclutamento PageGroup insieme a Google e Superjobs.

Disponibile gratuitamente in forma di ebook, la guida intende accompagnare le aziende verso l’adozione di buone pratiche capaci di rendere accessibili i processi di reclutamento.

Alcuni dati

Come si legge nell’introduzione, «il tema della disabilità è estremamente diversificato e di ampia portata: tocca milioni di vite umane in modi differenti. Le persone con disabilità sono circa 1.3 miliardi nel mondo, oltre il 15 per cento della popolazione mondiale e in Italia circa 3.1 milioni».

Il “Rapporto sul Diritto al Lavoro” realizzato dal Forum Europeo delle Persone con Disabilità (anno 2022) mette in evidenza come nel vecchio continente, il 51.3 delle persone con disabilità in età lavorativa e attive sul mercato del lavoro abbia un lavoro retribuito (rispetto al 49 per cento delle donne e il 47 per cento dei giovani). Tra gli inattivi, le persone con disabilità sono il 70 per cento, contro il 31 per cento della media europea.

L’inclusione sociale dei professionisti tra gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030

L’inclusione sociale delle persone con disabilità tra gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Molti Stati stanno quindi destinando una particolare attenzione all’inclusione attraverso il lavoro. Il documento delle Nazioni Unite prevede infatti l’accesso equo a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale, un’occupazione piena e produttiva, un lavoro dignitoso e una giusta remunerazione per tutti i lavoratori.

È ancora forte la convinzione secondo cui rendere accessibili i processi di reclutamento alle persone con disabilità sia oneroso e difficile.

Numerosi studi confermano come un alto livello di diversità nelle aziende sia associato a un incremento della produttività, dell’innovazione e delle prestazioni.

La guida ricorda come tra i benefici della Diversity e Inclusion (ovvero un atteggiamento volto ad accogliere le diversità, creando un ambiente di lavoro serene in cui tutti gli individui sono valutati con lo stesso metro di giudizio), ci sia il miglioramento dell’immagine dell’azienda (59.1 per cento), una maggior attrazione dei talenti (52.3 per cento) e lo sviluppo di soluzioni e prodotti innovativi (13.6).

In più, si registrano fattori come l’evoluzione della cultura aziendale (56.8 per cento), la percezione dell’ambiente di lavoro come realtà maggiormente stimolante (54.5 per cento), una maggiore collaborazione tra team (47.7 per cento) e la maggior soddisfazione e fidelizzazione dei dipendenti (38.6 per cento).

La guida: la selezione accessibile e l’importanza della fase di “onboarding”

Dopo aver illustrato i benefici della “Diversity e Inclusion”, la guida offre 10 soluzioni a basso costo e facilmente implementabili per rendere più accessibile la fase di selezione online.

Tra questi la verifica dell’accessibilità e l’inclusività delle piattaforme in cui si pubblicano le offerta di lavoro (supportano cioè l’utilizzo delle tecnologie assistive).

Si suggerisce di includere nella descrizione del lavoro solo gli elementi essenziali, quali il possesso di un titolo di studio, la possibilità di smart working o la presenza di orari flessibili.

Infine, si evidenzia l’importanza della fase di “on boarding”, cioè la fase finale del processo di reclutamento. Anche in questa fase è importante garantire piena accessibilità di mezzi e risorse, adottando inoltre prassi e approcci inclusivi. Nello specifico vengono suggeriti 5 consigli e tra questi vi sono:

  1. Valutazione dell’accessibilità dell’azienda;
  2. Comunicazione chiara e rispettosa;
  3. Offerta di orientamento e formazione;
  4. Costruzione di una cultura aziendale inclusiva;
  5. Ricerca di feedback per un costante miglioramento.

Emanuele Boi

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