Come riuscire a rendere inclusive le città
Le città più inclusive? L’Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) propone tre soluzioni: il radiofaro LetiSmart, gli occhiali e copri occhiali per ipovedenti e il libro, “La città del presente” con le linee guida per la progettazione delle città aiutando chi ha una disabilità visiva. A presentare le tre proposte è Simona Trudu, commissaria della sezione Uici di Cagliari nel corso del convegno tenutosi mercoledì pomeriggio nella Sala consiliare del Municipio di Cagliari. «L’evento vuole portare un concreto aiuto ai ciechi e ipovedenti con una serie di soluzioni tecnologiche e documentali» spiega Simona Trudu, «e tutto questo per migliorare l’autonomia urbana per chi soffre di una disabilità visiva».
Proprio l’Uici lancia così un chiaro messaggio al mondo della politica perché faccia proprie le ultime e più moderne tecnologie inclusive. Per intanto, l’Uici nazionale provvede a installare il primo radiofaro LetiSmart in città, all’ingresso della sede dell’Uici sezione di Cagliari, in via Del Platano, 27. A questo si aggiunge la consegna gratuita (a ogni sezione Uici d’Italia) di una campionatura di occhiali in sinergia con la ditta Target Srl per migliorare la visione e ridurre i riflessi e abbagliamenti, E infine, il libro “La città del presente” rivolto soprattutto al mondo degli amministratori pubblici, perché considerino e limitino le barriere urbanistiche presenti oggi numerose.
«Come direttore della Formazione Ierfop» commenta Bachisio Zolo, «abbiamo a cuore tutte le soluzioni tecnologiche atte a migliorare l’autonomia personale e sociale delle persone disabili della vista e quindi in tutte le sedi Ierfop ci doteremo del radiofaro così come tutti gli istruttori della nostra scuola di formazione adotteranno questi nuovi strumenti. Al riguardo», sottolinea ancora Zolo, «ricordiamo come abbiamo già formato il 70 per cento degli autisti del Ctm di Cagliari per sensibilizzarli quando tra i passeggeri vi sono delle persone disabili della vista».
«Proprio il radiofaro LetiSmart», sottolinea Marino Attini, ideatore del congegno elettronico che ha donato all’Uici, «aiuta i disabili della vista a orientarsi e farsi guidare a raggiungere destinazioni precise, prendere il pullman, attraversare ai semafori». Con soli due pulsanti, senza smartphone o altro strumento tecnologico, permette a chiunque di identificare un punto preciso di destinazione. Una soluzione che negli ultimi anni si sta diffondendo in molte città italiane, già esistente in altri Stati europei, ma che in Italia tarda ancora a prendere piega.