Onlus, ok al Superbonus anche per il 2025

Quasi un blitz: nella notte di venerdì 10 maggio il Governo ha introdotto il tanto richiesto emendamento che mantiene la possibilità per le Onlus di beneficiare del Superbonus anche per il 2025. Un appello lanciato nelle scorse settimane e finalmente accolto anche se lo stesso testo allunga a dieci anni il periodo in cui i cittadini dovranno “spalmare” in 10 anni le detrazioni relative alle spese sostenute nel 2024 per gli interventi su immobili relative alle agevolazioni del cosiddetto Superbonus.

Dal Governo si aggiungono però due fondi ad hoc. Uno per eventi sismici (35 milioni di euro per l’anno 2025) e un altro di 100 milioni di euro per l’anno 2025 per l’erogazione di un contributo per la riqualificazione energetica e strutturale realizzata dagli enti del Terzo settore Onlus. E si tratta di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.

A questo emendamento, si aggiunge ora un decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze) da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Con questo decreto si dovrà stabilire il limite massimo del contributo spettante a ciascun richiedente, il contenuto del modello standardizzato per la presentazione dell’istanza e le modalità applicative delle disposizioni in questione, comprese quelle relative ai controlli e alla revoca del beneficio conseguente alla sua indebita fruizione.

La correzione in corso d’opera da parte del Governo non ha procurato entusiasmi tra gli addetti ai lavori. «Quanto previsto dall’emendamento è solo un aiuto piccolissimo per molti enti o un buon aiuto per pochissimi enti» commenta Franco Massi, presidente di Uneba, l’organizzazione di categoria che si occupa del non profit «e certo per chi si dedica ai più fragili serve qualcosa in più». E numeri alla mano, Massi prova a far di conto. «Gli enti potenzialmente interessati sono decine e decine di migliaia e gli interventi di riqualificazione riguardano spese da milioni di euro. Pur ringraziando il ministro per l’iniziativa, ci permettiamo di far notare che i benefici per il settore, e di conseguenza per la qualità della vita delle persone fragili che assistiamo, sarebbero davvero ridotti se questo emendamento fosse approvato così com’è». Da qui la richiesta di implementare il fondo.

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