Mancano gli alunni? Mettiamo le pecore!

Mancano gli studenti? Iscriviamo le pecore. Questa la singolare protesta inscenata in Francia da alcuni genitori per scongiurare la chiusura di una scuola, precisamente l’istituto comprensivo di Nitting-Voyer-Hermelange. Una legge nazionale prevede infatti la chiusura delle classi se non raggiungono il numero minimo di 98 allievi.

Che fare, allora se non si arriva al numero desiderato degli alunni? La soluzione l’hanno “trovata” i genitori stessi degli alunni. «L’ispettorato dell’istruzione conta i nostri figli come pecore» lamentano, «e allora, per questo motivo siamo arrivati all’estremo dell’assurdo iscrivendo così quattro ovini in modo da raggiungere il numero necessario in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico». La protesta è singolare, creativa e nulla viene lasciato al caso.

E c’è di più: alle pecore sono stati assegnati nomi e cognomi, genitori, indirizzi e date di nascita. Così John Deere, Valériane Deschamps, Phil Tondus e Marguerite Duprès hanno varcato i cancelli della scuola esattamente come i loro compagni di classe umani, salvo poi venire ospitati in un apposito recinto allestito nel cortile.

Il precedente

Non è la prima volta che in Francia si denuncia l’attenzione esclusiva verso i numeri a discapito delle esigenze specifiche dei territori.

Già nel 2019 la comunità di Crêts en Belledonne, inscenò la stessa protesta al grido di «On n’est pas des moutons» (traducibile con «non siamo pecore»). Nel piccolo comune del dipartimento dell’Isère, per scongiurare la chiusura di 11 classi, furono iscritte quindici pecore.

Queste, alla presenza di alunni, genitori e docenti, “entrarono a scuola” alle 8 del mattino, accompagnate dal pastore per venire poi ospitate in un’area del cortile momentaneamente sequestrata dal sindaco.

Auspicando una futura riforma della legge

In entrambi i casi, l’iniziativa vuole essere esclusivamente una provocazione per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e finalizzata a una futura modifica della legge che, allo stato attuale, penalizza le province meno popolose del Paese.

Un rischio internazionale

Quanto successo in Francia potrebbe accadere anche in altre scuole del vecchio Continente e, più in generale, del mondo. L’alta denatalità e il conseguente calo degli iscritti nelle scuole porta, non di rado, alla chiusura e l’accorpamento di diversi istituti.

In Italia, ad esempio, negli ultimi 10 anni sono stati chiusi quasi 3mila istituti nel segmento infanzia e primaria. E forse, anche noi dobbiamo cominciare a guardare agli ovili.

Emanuele Boi

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