Consiglio Ue: varata la legge sull’Intelligenza artificiale
Il Consiglio dell’Ue ha approvato la legge tesa ad armonizzare le norme sull’intelligenza artificiale. Si tratta della cosiddetta Legge sull’AI e segue un approccio “basato sul rischio”. A cosa punta? Impiegando l’Ia, maggiore è il rischio di causare danni alla società, più severe saranno le sanzioni.
In una nota, si spiega come la legge miri a promuovere lo sviluppo e l’adozione di sistemi di AI sicuri e affidabili in tutto il Mercato unico dell’Ue da parte di attori pubblici e privati. Non solo: si punta anche a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione e a stimolare gli investimenti e l’innovazione nell’intelligenza artificiale in Europa. Si tratta di una legge da applicarsi solo ai settori all’interno del diritto dell’Ue e prevede esenzioni come, per esempio riguardo i sistemi utilizzati esclusivamente per scopi militari e di difesa, nonché per scopi di ricerca.
Per Mathieu Michel segretario di Stato belga per la digitalizzazione, la semplificazione amministrativa, la tutela della privacy e il regolamento edilizio, si tratta «della prima legge nel suo genere al mondo. Essa affronta una sfida tecnologica globale che crea anche opportunità per le nostre società ed economie. Con la legge sull’AI, l’Europa sottolinea così l’importanza della fiducia, della trasparenza e della responsabilità nell’affrontare le nuove tecnologie, garantendo al contempo come questa tecnologia in rapida evoluzione possa prosperare e stimolare l’innovazione europea».
I divieti
E c’è anche qualche divieto. I sistemi di AI come, ad esempio, la manipolazione cognitivo-comportamentale e il punteggio sociale, saranno banditi dall’Ue perché il loro rischio viene ritenuto inaccettabile. La legge vieta inoltre l’uso dell’AI per la polizia predittiva basata sulla profilazione e sui sistemi che utilizzano dati biometrici per classificare le persone in base a categorie specifiche come razza, religione o orientamento sessuale.
I diversi organi di controllo governativi
Nella legge sull’AI, si affronta anche l’uso di modelli di AI generici (Gpai). Essi non presentano rischi sistemici, ma saranno soggetti ad alcuni requisiti limitati, come ad esempio per quanto riguarda la trasparenza. Quelli con rischi sistemici dovranno invece rispettare norme più severe. La corretta applicazione sarà garantita da diversi organi di Governo: un ufficio per l’AI all’interno della Commissione per far rispettare le norme comuni in tutta l’Ue; un gruppo scientifico di esperti indipendenti a sostegno delle attività di applicazione; un comitato per l’AI con rappresentanti degli Stati membri per consigliare e assistere la Commissione e gli Stati membri in merito all’applicazione coerente ed efficace della legge sull’AI; un forum consultivo per i portatori di interessi al fine di fornire consulenza tecnica al comitato per l’AI e alla Commissione.
Le multe
Fissato il criterio per l’erogazione delle multe in caso di violazioni della legge sull’AI. Esse risultano in percentuale del fatturato annuo globale dell’azienda inadempiente nell’esercizio finanziario precedente o come importo predeterminato, se superiore.
Le Pmi e le startup sono soggette a sanzioni amministrative pecuniarie proporzionali. Prima che un sistema di AI ad alto rischio sia implementato da alcuni soggetti che forniscono servizi pubblici, si dovrà valutare l’impatto sui diritti fondamentali.
Lo sviluppo e l’uso di sistemi di AI ad alto rischio dovranno essere registrati nella banca dati dell’Ue. La legge prevede anche un quadro giuridico favorevole all’innovazione mirando a promuovere l’apprendimento normativo basato su dati concreti.
Gli spazi di sperimentazione normativa dell’AI consentono un ambiente controllato per lo sviluppo, il collaudo e la convalida di sistemi di AI innovativi, ma dovranno consentire di testare sistemi di AI innovativi in condizioni reali.
Le firme
I presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio, dovranno ora firmare l’atto legislativo da pubblicare poi nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. Venti giorni dopo dalla pubblicazione, la legge entrerà in vigore. La sua applicazione è prevista due anni dopo la sua entrata in vigore, con alcune eccezioni per disposizioni specifiche.