Le condizioni di vita in Sardegna
Un terzo dei sardi è a rischio povertà ed esclusione sociale. È quanto emerge dalla rielaborazione dei dati Istat 2022-2023 fatta dall’Associazione Nazionale degli Anziani e dei Pensionati di Confartigianato Sardegna.
I dati regionali
I dati evidenziano come nel 2023, il 32.9 per cento della popolazione sarda sia stata a rischio di povertà o esclusione sociale. Un valore in calo del 3.5 per cento rispetto all’anno precedente (36.4 per cento), ma pur sempre superiore alla media nazionale (22.8 per cento nel 2023).
Emerge, inoltre, uno scenario preoccupante per quanto concerne la condizione di grave deprivazione materiale e sociale (cioè l’impossibilità di una persona di permettersi alcuni beni o servizi considerati dalla maggior parte delle persone come desiderabili o necessari per avere una vita adeguata). Nel 2023, la percentuale di sardi in questa condizione è pari al 6.9 per cento (+0.2 per cento rispetto al 2022), valore nettamente superiore rispetto alla media nazionale del 4.7 per cento.
Tuttavia il 17.1 per cento delle famiglie sarde vive a bassa intensità di lavoro (per intensità di lavoro si definisce il numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia e il totale dei mesi teoricamente disponibili per attività lavorative durante l’anno).
Le pensioni
Anap Sardegna mette inoltre in evidenza il dato relativo alle pensioni. Queste nell’Isola ammontano a un totale di 8.4 miliardi (di cui 5.4 miliardi per vecchiaia). I pensionati sardi per vecchiaia sono 267mila, con un ammontare di 5 miliardi e mezzo di euro (pari a un importo medio di 19mila euro pro capite).
Il totale dei pensionati è pari a 450mila (di cui 267mila per vecchiaia), con 649mila pensioni erogate che apportano al sistema economico della regione 8 miliardi e mezzo di euro di risorse annue, con importo medio di 13mila euro pro capite. Cifra che contribuisce alle spese delle famiglie sarde per il 30 per cento dei consumi.
Emanuele Boi