Ultime elezioni europee? Il record dell’astensione
Meno di un elettore su due non si è recato alle urne in occasione delle elezioni europee 2024. Questo il triste primato registrato in Italia. Nel nostro Paese si sono recati alle urne solo il 49.69 per cento dei votanti. Nel Sud e nelle Isole tale percentuale cala rispettivamente al 43.73 per cento e al 37.03 per cento. Ma quali sono le ragioni di questo fenomeno? Prova a rispondere a questa domanda il Censis con il report “Lo stato dell’Unione – Geografia sociale dell’Europa al voto”.
La sfiducia nelle istituzioni europee
Il report identifica tra le ragioni della crescente tendenza all’astensionismo elettorale un elevato tasso di sfiducia dei cittadini nelle istituzioni europee. Si deve poi considerare il progressivo ridimensionamento del peso demografico ed economico del continente europeo sul piano internazionale e il declassamento sociale (negli ultimi 15 anni un cittadino europeo su tre ha visto calare il proprio livello reddituale e vive in province periferiche rispetto agli assi produttivi dell’Europa).
Nel nostro Paese, il 49 per cento della popolazione ha fiducia nel Parlamento Europeo e il 46 per cento ha fiducia nella Commissione europea. Dal 1979 a oggi si è inoltre registrato un crescente tasso di astensionismo per tutte le competizioni elettorali.
Il disagio economico
Ad incidere sull’astensionismo anche il progressivo ridimensionamento del peso demografico ed economico.
Nel 2007 all’Unione Europea era riferibile una quota di Pil mondiale pari al 17.7 per cento mentre nel 2023 questa percentuale si è ridotta al 14.5 per cento (-3.2 per cento) a vantaggio di altre aree (soprattutto Paesi asiatici).
Negli ultimi 15 anni, inoltre, 75 regioni e province sono state interessate da una variazione negativa dei redditi pro capite (per un totale di 151 milioni di cittadini coinvolti da flessione del tenore di vita familiare e declino del reddito reale). Tali processi di arretramento si osservano in Grecia, Italia e Spagna. Nel nostro Paese e in particolare tra le regioni maggiormente interessate, ci sono il Lazio, l’Umbria, la Provincia autonoma di Trento e la Toscana. Tra i cittadini europei coinvolti dal declassamento, 4 su 10 sono italiani (39.1 per cento).
Emanuele Boi