Ristorazione inclusiva: l’Italia porta i propri successi all’Onu

“Inclusione: talenti e competenze nella cucina italiana” è il titolo dell’intervento portato dall’Italia alla 17^ sessione delle Nazioni Unite sul tema della Disabilità.

A intervenire i presidenti e le presidentesse di alcune realtà del terzo settore italiano, tra cui Breakcotto, Luna Blu, PizzAut, Rulli Food, Rurabilandia e Tortellante tutte impegnate nella preparazione delle proprie specialità nelle cucine dell’Onu.

Il caso

Nel nostro Paese ci sono circa 600mila persone con autismo e quasi nessuna di loro ha un lavoro. A denunciare questa situazione sono le realtà come PizzAut, tra le prime in Italia a dare un’opportunità lavorativa a giovani con autismo.

I dipendenti della famosa pizzeria lombarda cucineranno ora all’Onu in compagnia dei colleghi di LunaBlu di LaSpezia, pastificio che conta 8 impiegati con autismo in delegazione alle Nazioni Unite.

Un futuro migliore

«Quando nel 2009è cominciata la nostra storia» racconta Alberto Brunetti presidente della Fondazione Il domani dell’autismo, «gli autistici non festeggiavano nemmeno i compleanni. Ora, 15 anni dopo, siamo a New York dove cucineranno e serviranno pasta, pizza e tortellini alle Nazioni Unite. Da un anno a questa parte» continua Brunetti, «abbiamo acquistato visibilità e questo ci consente di pensare a un futuro migliore». Da gennaio Brunetti ha aperto un bar a Milano dopo che i vecchi proprietari avevano deciso di donarlo alla sua associazione. «Qui noi ora abbiamo già una persona assunta e due in formazione». Obiettivo raggiunto? «Noi non puntiamo solo sul lavoro che è una piccola parte della vita di queste persone» sottolinea ancora Alberto Brunetti, «perché noi le aiutiamo nel loro progetto di vita e nel loro percorso di autonomia».

Alla conferenza di New York sarà presente anche la ministra alle Disabilità Alessandra Locatelli, da sempre al fianco di queste realtà per favorire «l’emancipazione attraverso il lavoro» come dichiara Nico Acampora, fondatore delle pizzerie PizzAut, interamente gestite da giovani autistici a Monza e a Cassina de’ Pecchi.

«Ogni persona ha un talento e una competenza sulle quali dobbiamo investire» sottolinea la Locatelli, «e quale modo migliore per svilupparle se non attraverso la cucina, la ristorazione, l’accoglienza dove il nostro Paese è ai massimi livelli. Qui possiamo davvero investire sulle persone, sul loro futuro, sulla crescita delle nostre comunità e del nostro Paese».

Roberta Gatto

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