Una “Pietra sonora” di Pinuccio Sciola al Museo Omero di Ancona

La Pietra sonora di Pinuccio Sciola esposta al Museo Omero di Ancona

Tutto comincia con il progetto “I sensi dell’arte tra estetica e inclusione” e con l’avviso pubblico del Ministero della Cultura. Così il Museo Tattile Statale Omero di Ancona acquisisce l’opera “Pietra sonora” di Pinuccio Sciola. Questo progetto verrà ora ufficialmente presentato il 14 giugno all’interno di “We Make Future!”, la Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione di Bologna dove i rappresentanti del Museo Omero parteciperanno anche a un altro incontro, centrato sulla presentazione del libro “Accessibilità comunicativa. Progettare contenuti per tutti”.

La Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione che si svolge a Bologna Fiere dal 13 al 15 giugno prevede un incontro sul tema Diritto alla cultura accessibile: come l’arte può arrivare a tutti.

Ed è in questa occasione che verrà presentato ufficialmente il progetto I sensi dell’arte tra estetica e inclusione, proprio il vincitore dell’avviso pubblico (Pac 2022 – 2023, ossia il Piano per l’Arte Contemporanea) della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’iniziativa ha permesso al Museo Omero di Ancona l’acquisizione dell’opera Pietra sonora realizzata dall’artista di San Sperate (nella provincia di Cagliari) Pinuccio Sciola nel 2012.

«Si tratta di un’opera» spiegano dal Museo di Ancona, «dove si stimola il contatto diretto con il visitatore in quanto al tocco dell’opera, questa vibra ed emette suoni ancestrali comunicando così lo spirito della Natura». Coinvolgendo così vista, tatto e udito.

Le pietre sonore di Sciola realizzate in calcare e basalto nascono agli inizi degli anni ’90. Nel 1996 sono proprio le Pietre Sonore a venir “suonate” per la prima volta dal percussionista Pierre Favre al Festival Time in Jazz di Berchidda, in Sardegna.

Da lì è poi nata la sperimentazione musicale contemporanea. «Il nostro Museo nato con l’impronta museologica basata sull’inclusione e la multisensorialità» spiegano i responsabili del museo di Ancona, «ha valorizzato l’opera mediante un allestimento pensato per essere accessibile a persone con disabilità sensoriali, motorie e cognitive». Da qui la collocazione nella sala contemporanea della struttura dove essa è affiancata da un tavolo accessibile anche a persone su sedia a rotelle.

Sul tavolo sono presenti materiali di interpretazione dell’opera con due scatole con pietre di basalto e calcare a disposizione per l’esplorazione tattile aggiunti alcuni libri di approfondimento sull’artista così da poter contestualizzare la sua poetica. A tutto questo si aggiungono due libri multisensoriali dove viene raccontato Sciola e la sua Pietra sonora,in linguaggio Easy to Read (“facile da leggere e da comprendere”), in Braille, in voce tramite audiopen e in Caa (Comunicazione Aumentativa Alternativa).

Non solo. Accanto al tavolo è sistemato un tablet con video racconto sull’artista dove Maria Sciola, figlia dell’artista, racconta il padre mentre si trova al Giardino Sonoro, in Sardegna. Si tratta di un video di cinque minuti, audiodescritto, sottotitolato e tradotto in Lis (Lingua dei Segni Italiana).

Bachisio Zolo

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