Dopo Intesa Sanpaolo e Luxottica, Lavazza è la prima azienda italiana a sperimentare il «venerdì libero» anche tra gli operai. L’obiettivo? Conciliare vita privata e lavoro dei dipendenti riducendo a quattro i giorni lavorativi. Ma non solo. L’iniziativa vuole anche compensare gli straordinari del sabato, talvolta necessari.
Come funziona
Grazie a un accordo con i sindacati, anche nella fabbrica di Gattinara (a Vercelli), per tre anni viene sperimentata la settimana corta, ovvero il “venerdì breve”. Si tratta in sostanza di un venerdì di sole 4 ore, grazie al riconoscimento di 4 ore di recupero accumulabili con ogni giornata di maggiore prestazione.
Dalla Lavazza fanno sapere come questa iniziativa si sposi con i loro valori: «lavoriamo da anni per favorire lo sviluppo dello stabilimento» spiega Erik Beligni, direttore Relazioni Industriali del Gruppo Lavazza, «così da consentire di coniugare la ricerca dell’eccellenza produttiva, qualitativa e di servizio, con la promozione di un ambiente stimolante, incentivante e flessibile».
Altri incentivi
Attraverso il nuovo accordo viene inoltre confermato un Premio annuale Per Obiettivi (Ppo) fino a 15mila euro in tre anni.
Confermato anche il riconoscimento dei Ticket Compliment per un importo netto di euro 250 all’anno, aggiuntivi rispetto al Ppo. Infine, Lavazza promuove 5 giorni interamente retribuiti e a carico dell’Azienda a titolo di congedi di «paternità obbligatoria» in aggiunta ai 10 giorni già previsti dalla normativa.