Come con la telemedicina si può fare riabilitazione anche da casa
Metti la «sindrome delle bambine dagli occhi belli». Così è anche conosciuta la sindrome di Rett (Rtt), un disturbo raro del neurosviluppo di origine genetica. Essa colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile. Perché quel nome? Perché chi ne è affetto riesce a comunicare solo con lo sguardo.
Anche su questa malattia è fondamentale arrivare a una diagnosi precoce così da poter cominciare al più presto un percorso riabilitativo adeguato. A questo mira appunto il progetto di telemedicina e intelligenza artificiale. In pratica, si viene incontro ai bisogni delle famiglie quando queste si trovano a dover far fronte all’esperienza familiare di questa malattia. Da qui il progetto Tele-Airett di tele riabilitazione che permette di accedere ai servizi di riabilitazione all’avanguardia del centro specializzato AiRETT di Verona. Con indubbi vantaggi che sono quelli di non dover più affrontare lunghi e faticosi viaggi.
Il progetto
Il progetto Tele-Airett è diventato così teleriabilitazione conquistando rilevanza strategica per il Ssn che ha inserito il progetto nelle Linee di indirizzo nazionali sulla telemedicina. In pratica, televisita, telerefertazione, telemonitoraggio e telecertificazione. In che modo? La teleriabilitazione è resa possibile grazie a specifici strumenti hardware e software che garantiscono un monitoraggio preciso delle attività riabilitative e della risposta alle terapie. Il software di AiRETT, oltre a permettere chiamate in videochat tra terapisti specializzati nella sindrome di Rett e i pazienti, è in grado di acquisire i dati rilevati da un software di analisi del movimento markerless, memorizzarli in un database centralizzato, e renderli così fruibili.
Nel progetto di Airett vengono applicate tecniche di intelligenza artificiale in grado di consentire di operare nel modo meno invasivo possibile nei confronti delle bambine, ad esempio evitando l’uso di sensori indossabili.
I risultati
Una volta che si aderisce al progetto di tele riabilitazione, il progetto dura un anno, con un impegno di due incontri a settimana: uno dedicato all’aspetto motorio e uno alla sfera cognitiva. L’associazione fornisce un Pc dotato del programma di tele riabilitazione “Amelie”, così da poter partecipare agli incontri. A questo si aggiunge una telecamera con scanner così da guidare i pazienti durante gli esercizi di tipo motorio. Attraverso questa strumentazione, i caregiver e i pazienti si possono interfacciare con personale appositamente formato.