Salute: in Sardegna bloccate le commissioni per l’accertamento dell’invalidità
Liste di attesa lunghissime e in espansione, migliaia di cittadini sardi in attesa di accertamento dell’invalidità, commissioni mediche bloccate.
È l’incresciosa situazione nella quale la scorsa amministrazione regionale, guidata da Christian Solinas, ha lasciato migliaia di pazienti sardi. Infatti, con delibera della scorsa Giunta, si era deciso di consentire la certificazione delle disabilità soltanto negli orari di servizio dei medici, anziché durante straordinari pagati, come già fino ad allora.
Purtroppo, in questo modo il personale medico insufficiente non riesce a sbrigare tutte le pratiche. La conseguenza è un dilatamento delle liste di attesa, con Asl che stanno esaminando ora domande di due anni fa. Intanto, gli aventi diritto alle agevolazioni sono costretti a rinunciarvi, come sottolinea Fabrizio Rodin presidente regionale dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic).
Una situazione insostenibile, denunciata più volte nelle nostre pagine e che vede decine di migliaia di persone senza sostegno economico e sociale.
«In Sardegna» dice Rodin, «ogni mese vengono presentate circa 2mila richieste per la certificazione dell’invalidità: secondo questa stima, dallo scorso agosto (data della delibera regionale) a oggi sarebbero state presentate oltre 20mila domande».
Secondo la Cisl, ad aprile scorso oltre 14mila pratiche presentate a gennaio del 2022 erano ancora bloccate. «Lo scorso marzo» fa notare Rodin, «L’Unione Sarda, contattata da alcuni residenti locali che protestavano per il blocco delle commissioni, ha fatto una stima dei tempi di attesa per le visite dei pazienti oncologici: fino a 130 giorni, contro i massimo 15 previsti dalla legge».
Qualcosa, però, si sta muovendo per sbloccare la situazione. Alcune Asl, infatti, come quella di Nuoro e di Cagliari, stanno cercando di risolvere il problema: «per esempio reintroducendo il gettone di presenza» conclude Rodin, «perché i pratica non è cambiato nulla visto che è stato reintrodotto il sistema di prima dopo aver creato un grave danno a decine di migliaia di persone».
Roberta Gatto