Lombardia e i tagli ai fondi per la disabilità

La Regione Lombardia fa un passo indietro e autorizza le Ats (Agenzie di Tutela della Salute) a impiegare risorse disponibili relative ad anni precedenti per spostare al 31 luglio, e non più al 31 maggio, i tagli previsti per le disabilità gravissime.

Riassumiamo la situazione. Lo scorso 27 maggio, 28 associazioni hanno presentato ricorso al Tar contro la decisione della Regione lombarda di modificare il Programma operativo regionale relativo alle persone con grave o gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza. Si trattava, in sostanza, di un taglio delle risorse. Il provvedimento è per ora rinviato, ma come spiegano in un comunicato le stesse associazioni, questo tempo deve essere impiegato per reperire altre risorse nel bilancio regionale.

Il secondo effetto di questa decisione è quello di far cadere il carattere di urgenza del ricorso e favorire il dialogo tra le parti per trovare una soluzione. Le associazioni delle famiglie con disabilità esprimono soddisfazione per questa decisione della Regione e ritengono che il loro ricorso sia stato determinante per spingere la Giunta regionale a trovare altri 8 milioni e mezzo di euro nell’assestamento di bilancio. Ma il problema non è risolto, perché l’intervento copre solo l’annualità in corso e altre misure hanno subito dei tagli considerevoli. Per questo, a tutela delle oltre 17mila famiglie coinvolte, le associazioni dichiarano che porteranno avanti il ricorso. Ma si chiedono perché questa decisione di utilizzare fondi degli anni precedenti non sia stata presa prima e perché la Regione ha costretto le famiglie delle persone con disabilità a scendere in piazza due volte e a spendere per sostenere il ricorso.

La risposta, secondo le associazioni, è una sola: «la Regione Lombardia considera le persone con disabilità e i loro caregiver solo un mero capitolo di spesa» per questo motivo, confermano l’intenzione di proseguire nella loro azione.

Giuseppe Giuliani

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