Arrivano i Food Truck di PizzAut così da far viaggiare l’inclusione
L’iniziativa si chiama PizzAutoBus e parte dalle pizzerie PizzAut gestite da ragazzi e ragazze nello spettro autistico. A sostenere il progetto è PwC, azienda che si occupa di consulenza alle imprese.
L’obiettivo è far girare 15 food track, dapprima in Lombardia e successivamente in tutta Italia, facendo risparmiare allo Stato 100 milioni di euro in dieci anni. In che modo? È presto detto. Basti pensare a come una persona con autismo inserita in un centro diurno costi allo Stato 200mila euro all’anno. Se invece viene impiegata in un lavoro, non solo fa risparmiare soldi, ma diventa anche contribuente.
A confermarlo è la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. «È vero» dice, «che le istituzioni sono un po’ in ritardo e vanno incentivate le attività di assistenza e quelle educative. Ma per un reale cambiamento è necessario creare un dialogo tra le istituzioni, il mondo privato e il Terzo settore così da individuare e valorizzare le potenzialità dei ragazzi e delle ragazze. Nessuno si può chiamare fuori da questa responsabilità».
Il progetto
Nel nostro Paese, 600mila persone sono nello spettro autistico e di queste solo l’1,7 per cento è impiegata. «PizzAut continua a crescere» spiega Nico Acampora, fondatore di PizzAut, «e dico purtroppo perché significa che non ci sono ancora servizi adeguati e imprese che investono nelle persone autistiche. Ogni anno la mancata assunzione di persone con disabilità genera 80 milioni di euro di multe alle imprese». Soldi che potrebbero invece generare lavoro e smuovere l’economia.
Far girare l’inclusione lavorativa
Il progetto dei PizzAutoBus presentato il 9 luglio a Milano, prevede inizialmente l’implemento di 15 Food Truck su 12 province lombarde, per poi allargarsi al Centro e al Sud, arrivando così a coprire 30 province italiane. L’iniziativa si propone poi di assumere 120 persone con autismo e di arrivare a 30 Food Truck entro il 2028, fino a raggiungere 500 assunzioni e 100 Food Truck entro il 2034.
«I ragazzi» sottolinea Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro, «percepiscono una giusta retribuzione. Quando ho visitato il ristorante uno dei camerieri con autismo mi ha detto “pago anche le tasse”, sentendosi a pieno titolo cittadino. Un messaggio di stimolo al lavoro, e non di rassegnazione. Un messaggio potente che va sostenuto».
«Il lavoro è un veicolo fondamentale di inclusione sociale» dichiara infine Acampora, «il progetto PizzAutoBus nasce esattamente con questo presupposto e con l’obiettivo di trasformare i nostri ragazzi e le nostre ragazze in cittadini attivi, capaci di avere un futuro».
Roberta Gatto