Disabilità nella Storia: Harriet Tubman (1822 – 1913)

Harriet Tubman

La disabilità di Harriet Tubman (1822 – 1913) era la conseguenza di un colpo ricevuto alla testa da un sorvegliante della piantagione dove lavorava fin da bambina. Eppure non le ha impedito di diventare una liberatrice di schiavi e un’attivista per il suffragio femminile.

L’infanzia

Harriet Tubman nasce come Araminta Ross nella contea del Dorchester, nello Stato del Maryland. Neanche lei conosce la data esatta della propria nascita, ma si stima sia avvenuta tra il 1820 e il 1825, da una famiglia di schiavi provenienti dall’Africa.

La bisnonna materna di Harriet arriva in America su una nave di schiavi; la madre è una cuoca al servizio della famiglia Brodess, mentre il padre lavora come falegname per un uomo di nome Anthony Thompson.

Harriet vive in una famiglia di 9 figli, di cui tre vengono venduti come schiavi in tenera età. Un quarto, il più giovane, attira l’attenzione di uno schiavista georgiano, ma la madre di Harriet lo nasconde per ben un mese, dichiarando di voler “spaccare la testa a chiunque avesse tentato di separare la famiglia”. Si pensa che da questo episodio abbia preso vita il sentimento di resistenza alla schiavitù della giovane Harriet.

Fin da piccola si prende cura dei fratelli minori e all’età di sei anni viene venduta a una certa miss Susan, per accudirne il figlio. Non è una vita facile quella di Harriet bambina. Ogni volta che il figlio della padrona si sveglia piangendo, lei viene frustata. Non sorprende quindi come diverse volte cerchi di scappare, fino a quando la padrona la vende a un certo James Cook per lavorare nella sua piantagione. È poco più che adolescente quando si rifiuta di aiutare un sorvegliante a punire un giovane schiavo. Da questo momento, la sua vita cambia radicalmente.

Da schiava ad abolizionista

Nel 1833, mentre si reca a un negozio per acquistare dei tessuti, Harriet si imbatte in uno schiavo in fuga. Quando il padrone le intima di inseguirlo lei si rifiuta e scappa a sua volta. Purtroppo, l’uomo lancia contro lo schiavo un grosso oggetto di metallo che colpisce Harriet alla testa. Da qui, la ragazza comincia a soffrire di forti emicranie e problemi neurologici come l’epilessia. Nel 1844, dopo il matrimonio con un uomo libero, prende il cognome Tubman e cambia il proprio nome in Harriet.

Cinque anni dopo, nel 1849, il padrone Brodess muore e Harriet decide di tentare la fuga, nonostante le opposizioni del marito. Questo primo tentativo, messo in atto con due dei suoi fratelli, fallisce presto e Harriet fa ritorno dalla vedova Brodess.

Tuttavia non si arrende e con l’aiuto della Underground Railroad (una rete clandestina che aiuta gli schiavi a fuggire dalle piantagioni verso gli Stati del Nord e il Canada) raggiunge la Pennsylvania. Qui, dove l’abolizione della schiavitù è iniziata nel 1780, si unisce agli Underground Railroad, guadagnandosi il soprannome di Moses.

Nel 1850 comincia la liberazione della sua famiglia nel Maryland, conclusasi 11 anni dopo. Oltre alla sua famiglia, Harriet libera in questi anni un centinaio di schiavi e si unisce all’abolizionista John Brown.

La guerra di Moses

Harriet prende quindi parte attivamente alla guerra di secessione prima come spia e poi come infermiera, fino a quando, nel 1863, diventa la prima donna a guidare una spedizione armata nella Carolina del sud. Qui, questa donna coraggiosa libera ben oltre 750 schiavi, salendo all’onore delle cronache del tempo; nei giorni successivi, diversi giornali le dedicano parole di lode per la tenacia, l’intelligenza e l’abilità militare.

Negli ultimi anni della sua vita, si unisce alla lotta di Susan B. Anthony e di Emily Howland per il suffragio femminile Nel 1911 le sue condizioni di salute precipitano e nel 1913 si spegne nella sua casa di Boston, alla presunta età di 91 anni, a causa di una polmonite.

Curiosità

L’asteroide 241528 porta il suo nome e durante il governo Obama si è proposto di sostituire l’effige del presidente Jackson con quella di Harriet sulle banconote da 20 dollari, proposta bloccata dal governo Trump.

Harriet Tubman è senz’altro una donna straordinaria, capace di conquistare la propria e l’altrui libertà con coraggio e determinazione. Si è liberata di tutte le catene che la volevano schiava, come donna, come afroamericana, come persona con disabilità, dimostrando di poter cambiare il mondo semplicemente essendo se stessa.

Roberta Gatto

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