I prof a giudizio degli studenti
Ben il 72 per cento degli studenti considera il tempo trascorso a scuola «moderatamente» o «decisamente» piacevole. Di contro, solo il 17 per cento la considera noiosa e l’8 per cento addirittura un incubo.
A dirlo sono gli stessi studenti attraverso i dati provenienti dall’edizione 2024 dell’indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti. A realizzarla annualmente è il Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard su un campione nazionale rappresentativo di 3427 studenti tra i 13 e i 19 anni.
Dai dati raccolti, i giudizi positivi sulla scuola si attenuano passando dalle scuole medie agli istituti tecnici e professionali e ai licei, ma restano comunque sempre ampiamente maggioritari. E attenzione, perché scuola piacevole da vivere non significa scuola “facile”. Infatti, la maggioranza assoluta degli studenti (58 per cento) trova il carico di studio pesante o addirittura eccessivo. Peggio ancora nei licei, dove questa maggioranza arriva al 64 per cento. A lamentarsi di più sono le femmine rispetto ai maschi, forse perché, più coscienziose, studiano di più (e mediamente hanno anche risultati migliori). Solo il 2,8 per cento considera il carico di studio leggero.
Il registro elettronico
Il 60 per cento degli studenti ha la percezione di essere “giudicato” in modo corretto. Il 34 per cento (nei licei diventa il 43 per cento) ritiene di essere sottovalutato e il 5 per cento di essere sopravvalutato. Il registro elettronico di cui ora si parla di abolirlo, viene accettato: il 37 per cento lo considera utile, il 31 per cento vorrebbe che i voti fossero inseriti non immediatamente, ma qualche giorno dopo così da poter essere “loro” a comunicarlo ai genitori nel momento più adatto. Solo un terzo del campione (la percentuale sale un po’ nei licei) lo considera una forma di controllo inaccettabile.
Una percentuale molto bassa (e in forte calo rispetto al passato) di studenti esprime fiducia nei confronti degli insegnanti: 48,8 per cento. Il calo di fiducia nei confronti delle tipiche figure di riferimento della società è stato abbastanza generalizzato e così, la fiducia nella classe politica è al 2,9 per cento. Nel 2014 la fiducia negli insegnanti era al 71 per cento e questo contrasta con il giudizio complessivo che gli studenti hanno della scuola. Insomma, scuola sì, insegnanti no.
I programmi di studio
Il limite però che gli studenti attribuiscono alla scuola è «di essere troppo ingessata sui «programmi» tralasciando argomenti più vicini ai concreti interessi degli adolescenti. Qualche esempio? Il 78 per cento degli studenti vorrebbe l’educazione sessuale aggiunte informazioni corrette su fumo e alcol. Per l’82 per cento delle ragazze sarebbe molto utile anche parlare di rispetto tra i generi, mentre il 62 per cento vorrebbe che si dedicasse tempo anche a una lettura approfondita della Costituzione italiana.
Bachisio Zolo