Un caffè al bar? Sì, ma con la Lis

A Eremo, nel Comune di Curtatone in provincia di Mantova hanno aperto un bar gestito da persone non udenti. Impiegando un edificio in disuso, lo hanno trasformato in un luogo curato e accogliente dove i camerieri e i baristi sono non udenti.

L’obiettivo? Far diventare l’esercizio commerciale un centro di aggregazione rivolto a tutti, non solo ai sordi. «Io sono l’unico udente», spiega Sabino Papeo, segretario generale dell’Ente nazionale sordi, «e vogliamo che il maggior numero possibile di persone possa frequentare i nostri seminari e i corsi dedicati alla Lingua italiana dei segni, alla sicurezza nelle aziende e alle novità in materia legislativa. In questo periodo gli avventori del bar si incontrano per guardare le partite di calcio degli Europei, scambiare due chiacchiere e giocare a biliardo». A frequentare il circolo sono italiani e stranieri. Questi ultimi sono in prevalenza e provengono dall’Ucraina, dalla Moldavia, dalla Romania, dal Perù e dalla Tunisia.

Un luogo di inclusione sociale dove si creano relazioni. I camerieri sono ben felici di insegnare alle persone udenti i segni necessari per comprendere e fare le ordinazioni, attraverso la mimica e i movimenti delle mani. Per ora, le persone sorde che hanno preso la tessera sono 240, mentre gli udenti sono finora una ventina.

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