Moovobrain, la sedia a rotelle intelligente
Dalla Tunisia un’invenzione che consente alle persone con grave disabilità di spostarsi in modo autonomo: quattro studentesse di Ingegneria biomedica, Khaoula Ben Ahmed, Ghofran Ayari, Salima Ben Tamim e Cyrine Ayari, hanno conquistato il terzo posto al concorso per Giovani inventori dell’European inventor award per il sistema di controllo intelligente della sedia a rotelle.
Al concorso sono stati presentati progetti che riguardano, tra gli altri, i campi dell’energia rinnovabile, della produzione automobilistica e della visione artificiale, i risultati sono stati comunicati dall’Ufficio europeo dei brevetti.
Intanto, la prima differenza con le altre soluzioni già esistenti è quella di fornire quattro soluzioni che consentono di dare una risposta a più disabilità, in un unico strumento. Si tratta di un’applicazione mobile che utilizza i segnali di uno smartphone per guidare il movimento della sedia a rotelle.
È possibile la guida attraverso il movimento delle palpebre, con un casco che monitora l’attività del cervello e coglie il movimento degli occhi, c’è l’opzione che garantisce il controllo del mezzo attraverso le espressioni del viso e poi ci sono il comando vocale e quello manuale per chi ha la possibilità di muovere le mani.
Le studentesse di Ingegneria biomedica dell’Istituto superiore di Tecnologie mediche di Tunisi hanno preso spunto da un’esperienza diretta: lo zio di una di loro, dopo un infarto, non aveva possibilità di muoversi né di comunicare, per questo si sono messe all’opera per trovare una soluzione al problema.
Hanno messo su una startup, ottenuto il sostegno previsto dal Governo tunisino per le tecnologie innovative e creato il prototipo nel giro di un anno.
Per l’ufficio europeo dei brevetti, questa invenzione cambia la vita di quelle persone che sarebbero costrette a fare ricorso all’aiuto di altri, anche per un semplice spostamento con la sedia a rotelle. La soluzione proposta dalle giovani tunisine ha anche un costo più basso rispetto ad analoghi strumenti, si può applicare anche alle sedie a rotelle tradizionali, soddisfa le necessità di un maggior numero di utenti e si muove nella direzione della riduzione delle disuguaglianze.
Per la cronaca, il primo posto all’European inventor awards è andato alla scienziata olandese Rochelle Niemeijer, che ha inventato un kit portatile per la diagnosi di infezioni batteriche, mentre il secondo all’ucraino Valentyn Frechka, inventore di un processo per trasformare foglie morte in carta.
Giuseppe Giuliani