Meta fornisce dati di Instagram per monitorare l’impatto sulla salute mentale degli adolescenti
Un team di esperti sta studiando l’impatto della piattaforma Instagram sulla salute mentale degli adolescenti. La ricerca, condotta dal Center for Open Science (Cos), si avvale dei dati forniti direttamente da Meta, la società proprietaria di Instagram e Facebook.
«Abbiamo bisogno di più dati per comprendere il quadro completo di come supportare al meglio i giovani negli spazi online» commenta Curtiss Cobb, vicepresidente della ricerca di Meta, sottolineando l’importanza dello studio in atto.
La multinazionale ha quindi fornito dati relativi alle impostazioni dell’account, al tempo trascorso sulla piattaforma e sul numero di profili seguiti, ma non consentirà l’accesso a informazioni relative a dati demografici, commenti, messaggi e post, attenendosi alle regole sulla privacy. Il programma si avvale della revisione paritaria delle metodologie di ricerca, favorendone la trasparenza e il rigore scientifico. Infine, i giovani partecipanti alla ricerca metteranno i propri dati a disposizione volontariamente e previo consenso dei genitori.
L’impatto sulla salute
Non è la prima volta che il social si dedica a uno studio di questo genere. Già nel 2021, secondo Frances Haugen (ingegnera informatica che ha rivelato decine di migliaia di documenti interni di Facebook, N.d.R.), una ricerca interna alla piattaforma avrebbe messo in correlazione ansia e depressione nei giovani con l’utilizzo di quest’ultima.
Di recente, Instagram ha introdotto alcune funzionalità finalizzate alla tutela dei più giovani, come i “Limits“, che permettono di selezionare soltanto i contenuti degli amici stretti, limitando in tal modo cyberbullismo e molestie. Dallo scorso aprile, il social ha integrato nuove opzioni contro la sextorsion [ne parliamo qui], impedendo l’invio di immagini di nudo tramite messaggi, pena l’oscuramento e la possibilità di bloccare immediatamente il mittente.
Roberta Gatto