Turismo del sonno, il nuovo trend delle vacanze
Vacanza è da sempre sinonimo di relax. Staccare la spina, fare le valigie e partire per il mare o la montagna, oppure andare alla scoperta di città d’arte, luoghi remoti e inesplorati o di mete esotiche. Ora, però, sembra proprio che le cose stiano cambiando. Sono sempre più, infatti, le persone che prediligono il turismo del sonno.
Cos’è il turismo del sonno
Alzi la mano chi, al momento di programmare la propria vacanza, non ha mai desiderato semplicemente farsi una lunga dormita per ricaricarsi. Stress, stanchezza e mancanza di sonno ci accompagnano per gran parte della nostra vita. Perché allora non approfittare delle vacanze per dormire? È quello che fanno sempre più persone anche in Italia, dove il turismo del sonno sta finalmente prendendo piede.
Diverse strutture ricettive mettono infatti a disposizione attività e servizi dedicati al riposo dei clienti e tutto questo curando ogni dettaglio al fine di favorirne il sonno. Una tipologia di vacanza non per tutte le tasche, però, dato che i pacchetti benessere del sonno possono partire da 1500 euro a persona.
I dati
Secondo una ricerca condotta da Skyscanner (report Travel Trends 2024), il 60 per cento degli italiani ha in cima alla lista desideri proprio dormire. Il 37 per cento afferma di dormire meglio in vacanza, mentre per il 44 per cento è impossibile dormire 7-8 ore a notte e forse anche per questo il 26 per cento cerca strutture dove la qualità del sonno è garantita.
Le mete per dormire bene
Dai dati del report emergono due città tra quelle più adatte a favorire un buon sonno, ovvero Hội An in Vietnam e Santorini in Grecia.
La ricerca si basa sulle recensioni di Trip Advisor e premia la capitale vietnamita, patrimonio Unesco per la multiculturalità, e l’isola greca per la presenza di strutture in grado di assicurare una buona qualità del sonno.
Dormire bene infatti è un vero e proprio toccasana. Secondo gli esperti, aumenta le difese immunitarie, migliora l’umore, la salute di pelle e capelli, mentre dormire poco e male favorisce l’insorgenza di malattie ed espone a un rischio di mortalità aumentato del 20 per cento [ne parliamo qui]. Insomma, sembra proprio che le vacanze del futuro saranno all’insegna del riposo, quello vero, per ricaricarsi e staccare dalla vita frenetica e iperconnessa di tutti i giorni.
Roberta Gatto