Salute, ecco come i videogiochi fanno bene alla mente
Possedere una console e passare del tempo davanti ai videogiochi fa bene alla salute mentale. È quanto emerge dall’analisi condotta dai ricercatori della Nihon University giapponese, secondo cui un tempo moderato di gioco può apportare benefici al nostro benessere psicofisico, aumentare i livelli di soddisfazione e ridurre lo stress.
Lo sanno bene gli oltre 3 miliardi di videogiocatori nel mondo, molti dei quali occasionali. Adesso arriva anche la conferma dalla Scienza.
I dati, raccolti durante la pandemia da Covid19, mettono in evidenza come «vincere alla lotteria una Switch o PS5 abbia un impatto positivo sul benessere mentale degli individui di età compresa tra i 10 e i 69 anni in Giappone».
I risultati dell’analisi
Tra le console, «Nintendo Switch è stata associata a risultati più positivi specialmente tra i giovani» dichiara Pete Etchells, professore di Psicologia e Comunicazione scientifica presso l’università di Bath Spa, «mentre leggermente favorevole tra le partecipanti di sesso femminile, considerando come la proprietà di PS5 è stata associata a risultati più pronunciati nei maschi e nelle popolazioni adulte senza figli».
I videogiochi però non fanno bene soltanto a bambini e adolescenti, ma anche agli adulti di tutte le età e stanno diventando sempre più importanti per le persone anziane. In che modo? «Come fonte di connessione sociale e sfida mentale» spiega Mike Cook professore di informatica al King’s College di Londra.
Tuttavia, concludono gli scienziati, è fondamentale la relazione tra impatto del tempo trascorso davanti allo schermo e stato mentale. Chi ha giocato ai videogiochi per più di tre ore al giorno non ha infatti goduto degli stessi benefici per la salute di chi invece è stato davanti alla console per minor tempo. Sì dunque a una sana partita a Fifa o a un’avventura Rpg in stile fantasy, ma sempre con un occhio di riguardo all’orologio. E alla salute.
Roberta Gatto