Disabilità: un percorso di sensibilizzazione lungo 30mila chilometri

Josè Antonio Martìn

L’obiettivo è dimostrare come la disabilità non sia «un impedimento a vivere grandi avventure». Per questo il trentanovenne spagnolo José Antonio Martín ha deciso di percorrere 30mila km attraverso gli Stati Uniti, l’America centrale e il Sudamerica, visitando luoghi come le piramidi azteche e le cascate di Iguazu.

Il 39enne ingegnere informatico di Granada (Spagna) José Antonio Martín lo sta compiendo con i risparmi di 11 mesi di lavoro. Affetto da paralisi cerebrale fin dalla nascita, José Antonio Martín sta compiendo il suo singolare e difficoltoso viaggio attraversando 15 Paesi nelle Americhe con lo scopo di sensibilizzare sulla disabilità. Il reportage del suo viaggio si può seguire sulla sua pagina Instagram a questo link: https://www.instagram.com/exploradorsobreruedas/

Il viaggio

Prima di partire, José ha dovuto pensare a come organizzarsi riguardo ad ausili e mobilità. «Sapevo che una delle maggiori sfide di questo viaggio sarebbe stata l’accessibilità» spiega Martin, «e così ho preparato una lunga lista di prodotti e strumenti che mi sarebbero serviti». Per questo si è rivolto al sito di e-commerce Temu, «per acquistare gli articoli essenziali, per ottimizzare il budget e sfruttare al meglio i miei risparmi».

Infine, ha programmato l’acquisto di un’auto e l’affitto degli alloggi adattati alle sue esigenze. Gli Stati che José attraverserà sono Florida, Texas, Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costarica, Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, Argentina, Paraguay e Uruguay. «Non ho giorni prestabiliti o un itinerario rigido» spiega. «Se voglio rimanere in un posto per più giorni, lo faccio».

Anche per questo motivo, ha scelto di viaggiare da solo. L’obiettivo che si prefigge è quello di sensibilizzare sulla disabilità.

«Fin da bambino, grazie soprattutto all’educazione, all’amore e al sostegno che ho ricevuto dalla mia famiglia e dalle persone a me più vicine, ho dimostrato che non ci sono limiti al raggiungimento dei miei sogni e dei miei obiettivi. Questo viaggio è molto importante per dimostrare alle persone con disabilità o limitazioni che possono realizzare ciò che si prefiggono. Voglio incoraggiare le persone con disabilità a essere ambiziose, a lottare per una vita migliore, a esplorare il mondo e a rendersi conto delle molte possibilità a loro disposizione se smettono di pensare “non posso” e iniziano a pensare “come posso trovare un modo per farlo?”».

Roberta Gatto

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